sabato,Maggio 11 2024

Reggio, cani avvelenati a Ortì Superiore. Sorgonà: «Faremo denuncia»

La denuncia dell’accaduto in un lungo e accorato post su Facebook in cui si anticipa che sarà presentato esposto alle autorità

Reggio, cani avvelenati a Ortì Superiore. Sorgonà: «Faremo denuncia»

Tre o, forse, quattro sono i cani uccisi per avvelenamento ad Ortì Superiore. A denunciare l’accaduto è Filippo Sorgonà che, in un lungo e accorato post su Facebook, ha già anticipato che sarà presentato regolare esposto alle autorità. Il crimine, uno dei «più infimi e miserabili di cui si possa macchiare un essere umano al cospetto della vita, ovvero quello di uccidere deliberatamente e, per progetto, degli essere indifesi, alla stregua di un bambino» scrive Sorgonà è avvenuto ieri nel tardo pomeriggio a Ortì Superiore.

Le vittime ammontano ad almeno tre cani, forse quattro, inclusa Timmy, un piccolo segugio-maremmano, taglia piccola, da anni abbandonato o perso per strada da qualche cacciatore e poi adottato prevalentemente da un uomo del posto ma, nei fatti, dalla maggior parte degli abitanti del paese. In realtà, l’intero gruppo di 5-6 cani “a guardia” dell’angolo di fronte alla farmacia, «che in questi anni ha dato loro cibo, accoglienza e affetto» ormai accoglieva all’ingresso del paese chiunque arrivasse, specifica il post.

Gli animali vivevano «in un rapporto completamente armonioso con il paese», erano stati dispensatori di «carezze, gioia e gioco» delle centinaia di bambini all’Ecomuseo della Seta e della Ruralità, una presenza «confortante, simpatica e a tratti buffa» per tutti. In particolare, Timmy che era diventata la «cagnolina-simbolo dell’intero paese; una sorta di custode che accoglieva, autorizzava e faceva le feste a qualsiasi brava persona: di qualsiasi età, nazionalità, ecc.».

Inspiegabile e inaccettabile, dunque, l’atto criminale, consistito nel far mangiare dei bocconi avvelenati agli animali che, purtroppo, nonostante «i tentativi della farmacista non ce l’hanno fatta». Immediate le reazioni, al contempo, arrabbiate e commosse sui social, tra chi invoca le “«peggiori sofferenze» agli autori del vile gesto e chi invece «non augura nulla perché chi commette un atto simile vive già il suo inferno in vita». Sul posto non sono presenti telecamere, fa presente, ancora, Sorgonà che annuncia la presentazione di un esposto alle autorità. L’uccisione di animali, si ricorda è un reato, severamente punito dall’art. 544-bis del codice penale con la reclusione da quattro mesi a due anni.

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