Riace, Legambiente: «Tolto il macigno che pesava su Lucano»

«Siamo lieti che, finalmente, la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Reggio Calabria abbia tolto il macigno che pesava su Mimmo Lucano e sull’intero modello Riace. Due anni fa, avevamo commentato la notizia della condanna, in primo grado, ad oltre 13 anni di reclusione oltre al risarcimento di centinaia di migliaia di euro per presunti reati legati al modello di accoglienza come una sentenza inaudita ed assurda. Questa ingiusta decisione è stata, come da nostro auspicio, ribaltata dalla Corte d’appello di Reggio Calabria che ha riconosciuto infondato quasi tutto l’impianto accusatorio». 

Lo sostiene Legambiente. «Una vicenda lunga e controversa – è scritto in una nota – che ha sempre trasmesso la sensazione epidermica del processo ad un intero modello di umanità. Nel corso degli anni trascorsi, Legambiente, a tutti i suoi livelli, dal nazionale al regionale ai suoi circoli territoriali, a partire dal circolo di Reggio Calabria città dello Stretto, sono stati vicini a Mimmo Lucano ed all’esperienza positiva di Riace come modello di inclusione, integrazione ed accoglienza.

Un’esperienza raccontata anche nel dossier dal titolo ‘L’accoglienza che fa bene all’Italia’ dal quale risultano molto evidenti i legami strettissimi tra le migrazioni, la tutela ambientale e l’esigenza di una nuova ecologia umana. 

Le migrazioni sono, infatti, anche l’altra faccia della crisi climatica i cui effetti devastanti sono destinati ad incidere soprattutto sui più vulnerabili. Per come emerge dal relativo dossier di Legambiente, entro il 2050 tra i 25 milioni e il miliardo di persone potrebbero essere costrette a spostarsi per criticità ambientali indotte anche dai cambiamenti climatici. Stress ambientali e conflitti sono causa o concausa della fuga dal proprio Paese per circa il 70% dei migranti giunti in Italia negli ultimi anni.

Tutela dell’ambiente, garanzia di tutti i diritti umani – conclude Legambiente – solidarietà, democrazia e pace costituiscono la chiave con cui affrontare i fenomeni migratori. Non esiste giustizia sociale senza giustizia ambientale e climaticaı». 

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