La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha rideterminato le pene, con sensibili diminuzioni, per tre imputati alla sbarra nel filone ordinario del processo di secondo grado nato dall’inchiesta “Banco Nuovo-Cumps”. Nel dettaglio i giudici di piazza Castello ha rideterminato la pena nei confronti di Annunziato Alati in 12 anni di reclusione, di Giuseppe Alati in 11 anni, di Pietro Alati in 3 anni mentre ha assolto Giuseppe Benavoli per non aver commesso il fatto. Per tutti gli altri è stata confermata la sentenza di primo grado, che contava ben 20 assoluzioni.
Il processo è nato da un’indagine della squadra mobile di Reggio Calabria sulle diverse cosche di Africo, Bruzzano Zeffirio e Brancaleone dove, stando a quanto emerso, c’era il cosiddetto “Banco nuovo”, ovvero una nuova locale di ‘ndrangheta caratterizzata dalla spiccata tendenza dei presunti affiliati a controllare i lavori e le opere pubbliche del Comune. Le accuse per gli imputati andavano dall’associazione mafiosa alla tentata estorsione passando per reati di armi e detenzione di droga.