Reggio, revocata la sorveglianza speciale a Nicola Delfino

La Corte di appello di Reggio Calabria, Sezione Misure di Prevenzione, ha disposto l’immediata revoca della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, che era stata applicata in primo grado dal Tribunale di Reggio Calabria a Nicola Delfino, 40 anni, residente a Sant’Eufemia d’Aspromonte.

La revoca della misura di prevenzione è intervenuta a seguito della sopravvenuta assoluzione del Delfino, con formula piena, dai delitti di partecipazione ad associazione di stampo mafioso e di detenzione e porto illegale di armi, aggravati dalla circostanza dell’agevolazione mafiosa, reati per i quali l’imputato era stato, il 25 febbraio 2020, tratto in arresto e, successivamente, condannato alla pena detentiva di 14 anni e 8 mesi di reclusione, inflittagli dal GUP di Reggio Calabria all’esito del primo grado del giudizio abbreviato nel procedimento penale denominato Eyphemos.

La Corte di appello di Reggio Calabria, Prima Sezione penale, in accoglimento dell’atto di appello presentato dai difensori di Nicola Delfino, avvocati Giuseppe Alvaro del Foro di Palmi e Giacomo Iaria del Foro di Reggio Calabria, ha riformato integralmente la sentenza di primo grado e ha mandato assolto l’imputato da tutti i reati ascrittigli, disponendo contestualmente la sua immediata scarcerazione. Alla pronuncia assolutoria è seguita la revoca della misura di prevenzione, per mancanza di specifici profili di pericolosità sociale.

Per contrastare il contenuto di alcune intercettazioni ambientali di tipo etero-accusatorio, utilizzate dall’accusa per sostenere che l’imputato era in possesso della dote della “Santa” e che, quale partecipe dell’associazione mafiosa operante nel territorio di Sant’Eufemia d’Aspromonte, era attivo nel settore delle armi, i difensori hanno prodotto in giudizio gli esiti di una corposa attività di indagine difensiva, finalizzata a ricostruire i movimenti dell’imputato e i suoi contatti con gli altri soggetti coinvolti nel medesimo procedimento penale. Tra questi ultimi figura anche il fratello del Delfino, Rocco Graziano Delfino, 37 anni, latitante dal 2017, sorpreso e arrestato dai Carabinieri di Palmi all’interno di un casolare della periferia di Sant’Eufemia d’Aspromonte il 3 dicembre 2020, con l’accusa di essere partecipe al locale di ‘ndrangheta di Sant’Eufemia d’Aspromonte e di aver ricevuto l’affiliazione formale nel mentre si trovava detenuto presso la struttura penitenziaria di Palmi. Anche nei confronti di Delfino Rocco Graziano, difeso dagli Avvocati Giuseppe Alvaro del Foro di Palmi e Giuseppe Alvaro del Foro di Reggio Calabria, la sentenza di primo grado, che aveva condannato l’imputato alla pena di 16 anni e 8 mesi di reclusione, è stata integralmente ribaltata dalla Corte di appello di Reggio Calabria, che ha assolto l’imputato dall’accusa di partecipazione ad associazione mafiosa per non avere commesso il fatto.

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