lunedì,Giugno 17 2024

Aggredito il parroco di Varapodio, la condanna della Diocesi: «Siamo sconvolti»

Le autorità sono state prontamente allertate e le condizioni del sacerdote, giunto subito al pronto soccorso di Gioia Tauro, sono sotto stretta osservazione.

Aggredito il parroco di Varapodio, la condanna della Diocesi: «Siamo sconvolti»

Nella serata di ieri, la comunità diocesana di Oppido – Palmi è stata scossa da un evento preoccupante che ha avuto luogo a Varapodio al termine di una Celebrazione Eucaristica nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano, quando il parroco don Giovanni Rigoli è stato aggredito da individui che avevano partecipato alla funzione. Le autorità sono state prontamente allertate e le condizioni del sacerdote, giunto subito al pronto soccorso di Gioia Tauro, sono sotto stretta osservazione.

Il vescovo della diocesi, monsignor Giuseppe Alberti, ha condannato fermamente l’aggressione ed espresso vicinanza a don Giovanni: «Siamo profondamente sconvolti da questo atto di violenza contro uno dei nostri sacerdoti. Gli attacchi contro i membri del clero non solo colpiscono la persona coinvolta, ma feriscono anche la fede e la spiritualità della nostra comunità. Certe azioni azzerano l’impegno spirituale di ogni individuo e quando permettiamo che simili azioni prevalgano, rischiamo di invalidare la fede stessa che ci unisce».

La condanna del comune di Taurianova, paese natale di don Giovanni

Il sindaco Roy Biasi, una volta appresi i contorni della vicenda – che riguarda un religioso nato e cresciuto nella cittadina della Piana, dove ancora è residente – tramite l’assessore Massimo Grimaldi ha voluto trasmettergli un messaggio personale e a nome dell’intera giunta. «Si tratta – afferma il primo cittadino – di un gesto inqualificabile che condanniamo apertamente e coralmente facendoci anche interpreti dell’intera comunità taurianovese che in queste ore vuole stare vicina ad uno dei figli più apprezzati per la sua bontà d’animo e per il suo carisma spirituale. Accompagniamo a questa solidarietà umana anche l’esortazione affinché più larga possibile sia la condanna del gesto, in modo da ridare a don Giovanni la serenità per continuare la sua pastorale, certi come siamo che il vescovo mons. Alberti saprà trasmettergli anche il giusto incoraggiamento che equivale a non farlo sentire solo e fargli capire che la Calabria migliore è con lui». 

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