sabato,Aprile 27 2024

Traffico illecito di rifiuti nel Reggino, sequestrate due aziende e numerosi veicoli – VIDEO

Dieci le misure cautelari eseguite dalla Polizia locale nell'ambito dell'operazione "Crazy Iron"

Traffico illecito di rifiuti nel Reggino, sequestrate due aziende e numerosi veicoli – VIDEO

Dalle prime luci dell’alba di stamani, nell’ambito dell’operazione “Crazy Iron”, la Polizia locale di Reggio Calabria sta eseguendo numerose misure cautelari reali, disposte dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica, guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri, nei comuni di Reggio Calabria, Melito di Porto Salvo e Campo Calabro. A finire sotto chiave due ditte operanti nelle attività di trattamento di rifiuti ferrosi. I capi di imputazione spaziano dal traffico illecito di rifiuti al falso ideologico, dall’associazione a delinquere all’occupazione abusiva di suolo pubblico.

Le aziende con sede legale ed operativa a Reggio Calabria e a Melito di Porto Salvo e i relativi beni, tra i quali fabbricati e terreni, per un controvalore complessivo di oltre due milioni di euro, sono state affidate a un amministratore giudiziario. Sotto sequestro anche una decina di veicoli in uso ai conferitori di materiale ferroso che operavano senza alcuna autorizzazione né formulari prescritti dalla legge. L’attività di polizia giudiziaria, sviluppata dal Nic della Polizia Locale di Reggio Calabria guidata dal comandante Salvatore Zucco, ha censito in un mese di monitoraggio, il conferimento illecito di circa 170 tonnellate di rifiuti concretizzatisi grazie a quasi mille movimentazioni  illecite.

Secondo le prime risultanze investigative, i carichi venivano pagati in nero, e le aziende formavano poi dei formulari totalmente falsi al fine di giustificare il conferimento presso i centri di stoccaggio in varie città del sud Italia. In totale gli indagati al quale è stata notificata l’ordinanza applicativa delle misure cautelari ammonta a 10. Trattandosi di procedimento ancora in fase di indagini preliminari vige il principio della presunzione di innocenza per tutti gli indagati

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