Mammasantissima, il rapimento di Carlo Celadon e la prigionia in Aspromonte
Nella quarta puntata del format, riflettori puntati sulla triste storia del figlio diciottenne di un industriale veneto rimasto prigioniero per ben 831 giorni
di Marco Cribari – Privato della libertà personale per ben 831 giorni e sballottato da un covo all’altro. Alla fine se ne conteranno ben sette che lo ospitano durante la sua prigionia. Il sequestro di persona più lungo mai avvenuto in Italia è ancora oggi quello di Carlo Celadon, figlio di un industriale vicentino, strappato alla sua famiglia il 25 gennaio del 1988 e restituito ai suoi affetti solo a 1990 ormai inoltrato. Denutrito, sofferente e in stato di prostrazione fisica e psicologica, così si presenta il giovane Carlo – diciottenne all’epoca del rapimento – davanti alle telecamere nel giorno del suo sospirato rilascio.
La quarta puntata di “Mammasantissima” riapre uno dei capitoli più dolorosi della storia d’Italia: quello dei rapimenti a scopo estorsivo a firma dell’Anonima sequestri, qui rappresentata nella sua declinazione calabrese. Nella puntata del format in onda su LaC Tv si ricostruiscono le fasi concitate del rapimento: l’ingresso dei malviventi nella villa dei Celadon, sulle colline venete, la scelta di prelevare il ragazzo e di portarlo poi sull’Aspromonte, dove tra grotte e ripari di fortuna, trascorrerà i successivi due anni della sua esistenza. Nel mezzo, la richiesta choc di riscatto: ben cinque miliardi di lire.
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