Reggio, incendio nella cella di un detenuto: due poliziotti intossicati

Ieri presso il carcere di Arghillà un detenuto psichiatrico ha incendiato suppellettili della propria camera di pernottamento, attimi di panico e preoccupazioni per gestire l’incendio che ha portato due poliziotti penitenziari a ricorrere alle cure ospedaliere per intossicazione con 10 giornate di prognosi.

A denunciare l’accaduto è il sindacalista delegato nazionale AS.P.PE confederati CON.SI.PE Luigi Barbera che aggiunge: «Le gravi problematiche che sta vivendo il penitenziario di Reggio Calabria di Arghillà mettono in serio pericolo la sicurezza di tutti, i gravi eventi critici sono all’ordine del giorno e la carenza di personale di Polizia Penitenziaria ne aggrava le situazioni, ieri poteva finire peggio. Negli ultimi tempi i pochi poliziotti penitenziari sono riusciti a salvare quattro detenuti da tentativi di suicidio, la presenza di detenuti psichiatrici non agevola l’espiazione della pena di questi, anzi il contesto è destabilizzato da atteggiamenti pericolosi ed ingestibili».

Per il sindacalista Barbera urge un intervento del Governo che ripristini la pianta organica prevista ad Arghillà vista la grave carenza di poliziotti penitenziari ed allo stesso tempo una soluzione concreta e tangibile nei confronti dei detenuti psichiatrici che andrebbero gestiti da figure specializzate con trattamenti sanitari appropriati.

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