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Siderno, 19 anni fa l’omicidio di Gianluca Congiusta rimasto ancora senza un colpevole

Il giovane imprenditore assassinato nel 2005. Il ricordo del Comune: «La città non dimentica»

Siderno, 19 anni fa l’omicidio di Gianluca Congiusta rimasto ancora senza un colpevole

24 maggio 2005. Sono trascorsi esattamente 19 anni da quando a Siderno mani criminali misero fine alla vita dell’imprenditore Gianluca Congiusta. Aveva 31 anni e venne freddato con un colpo di fucile da caccia sparatogli al volto mentre faceva ritorno a casa. Aveva lasciato gli studi iniziati all’Università di Messina per tornare a casa e aiutare i suoi genitori lavorando nel negozio del padre, che viveva un periodo di difficoltà finanziarie. Comincia una sua attività, diventa un punto di riferimento nella Locride nel settore della telefonia e apre tre negozi: a Marina di Gioiosa, Siderno e Locri.

Il successo imprenditoriale di Gianluca aveva attirato l’attenzione di criminali che pretendevano denaro tramite estorsioni, pretese alle quali Gianluca però non ha mai ceduto, continuando per la sua strada fino a quel maledetto 24 maggio. Oggi quello di Congiusta è un delitto rimasto senza un colpevole. Secondo la Dda di Reggio Calabria il giovane imprenditore era stato ucciso per essere venuto a conoscenza di una lettera intimidatoria in cui il boss Tommaso Costa perpetrava una tentata estorsione ai danni del suocero.

Nel 2013 è stata emessa la sentenza di secondo grado che, confermando quella di primo grado, condannava il boss all’ergastolo per essere il mandante dell’omicidio. Nel 2018 però la Cassazione ha messo la parola fine su un dibattimento durato oltre un decennio e ha assolto definitivamente Tommaso Costa per l’omicidio dell’imprenditore sidernese; i giudici supremi hanno infatti ritenuto inutilizzabile la prova cardine del processo e cioè le lettere inviate dal carcere con la richiesta di pizzo.

Dal giorno del delitto a non darsi pace è papà Mario, uno dei pilastri della lotta alla mafia nella Locride, scomparso sei anni fa senza conoscere la verità processuale sulla morte del figlio. Aveva anche creato una fondazione intitolata a Gianluca e non mancava mai alle manifestazioni promosse dalle associazioni antimafia, dimostrando un attivismo instancabile ed esemplare.

Nella giornata della legalità, il Comune di Siderno ha voluto dedicare un pensiero al proprio concittadino. «Siderno non dimentica perché accanto all’azione repressiva di magistrati e forze dell’ordine – si legge in una nota – serve seminare cultura della legalità nelle giovani e giovanissime generazioni, vero e proprio antidoto contro la subcultura criminale».

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