venerdì,Aprile 26 2024

Scuola, il garante per l’infanzia: «É un grande passo in avanti riprendere la didattica tradizionale»

Mattia: «L’anno scolastico che ci apprestiamo a vivere dovrà caratterizzarsi per un maggiore vigore nella voglia di stare insieme che di riempire i bagagli umano, esperienziale, culturale e civile dei giovani»

Scuola, il garante per l’infanzia: «É un grande passo in avanti riprendere la didattica tradizionale»

«Finalmente la scuola riparte. Finalmente riparte dopo il buio pesto fatto calare su di essa dal maledetto virus che ha sconvolto le vite di tutti. Quanto ci sono mancati i cortili, le campanelle, i banchi, le cattedre e le lavagne. Quanto ci sono mancate le attese dell’entrata, l’apprendere in gruppo sotto la guida dei docenti, le ricreazioni, le chiacchiere all’uscita». Così Emanuele Mattia, garante metropolitano per l’infanzia e l’adolescenza.

«Insomma, quanto c’è mancato lo stare insieme e il crescere collettivamente dal punto di vista umano, esperienziale, culturale e civile. Certo, non torneremo alla normalità presto, perché il Covid-19 è tutt’altro che sconfitto e serve combatterlo ancora. Dunque, occorre continuare a tenere alta l’attenzione, seguendo le linee guida ministeriali e quelle della autorità sanitarie al fine di avere dinamiche che riducano al minimo le occasioni di contagio. Però è un grande passo in avanti ritornare a varcare i cancelli delle scuole e riprendere la tradizionale didattica, pur riconoscendo l’utilità di quella “a distanza” utilizzata in questi mesi di chiusura ed apprezzando la prospettiva di abbinare sapientemente il “reale” con il “virtuale”.

L’anno scolastico che ci apprestiamo a vivere dovrà caratterizzarsi per un maggiore vigore, sia nella voglia di stare insieme che di riempire i bagagli umano, esperienziale, culturale e civile dei giovani, sia, per quanto possibile, per una serenità nel compiere queste due operazioni nonostante l’incombenza del virus. Non mi resta che augurare buon lavoro agli studenti, ai docenti, ai dirigenti scolastici e al personale ata, così come abbracciarli calorosamente, ma a distanza, insieme alle famiglie».

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