MarRc, protocollo d’intesa con i servizi sociali: giovani testimoni di legalità

Un protocollo di intesa con i servizi sociali di Reggio Calabria affinchè al Museo archeologico di Reggio Calabria i giovani diventino testimoni di legalità. È stato firmato il protocollo “Dalla tutela alla valorizzazione del patrimonio archeologico attraverso testimonianze di legalità” tra il Museo Archeologico Nazionale, l’Ufficio per il servizio sociale per i minorenni di Reggio Calabria, l’Istituto Professionale Alberghiero di Villa San Giovanni e l’associazione culturale Biesse.

Presenti al MArRC per la firma del documento la dottoressa Giuseppa Maria Garreffa del Direttore dell’Ufficio Servizi Sociali, il Dirigente Scolastico dell’Alberghiero Carmela Ciappina e il Presidente dell’Associazione BS, Bruna Siviglia. Obiettivo della sigla consentire ai giovani di avvicinarsi al mondo dell’arte e conoscere la bellezza dello straordinario patrimonio archeologico della Calabria. Promuovere incontri, conferenze e dibattiti interdisciplinari, oltre che altre iniziative di comunicazione e promozione, tra le attività del protocollo.

Ma sicuramente quella più interessante è la possibilità che sarà data ai ragazzi coinvolti di raccontare ai loro coetanei l’esperienza di formazione maturate tra gli spazi espositivi del Museo. Anche con l’opportunità di conoscere e approfondire la storia e il percorso di alcuni reperti, sottratti dal Nucleo Tutela dei Carabinieri ai privati e che saranno oggetto di un’esposizione ad hoc nei prossimi mesi.

«Appartenenza e collaborazione – ha spiegato Malacrino- le parole chiave di questa intesa diretta a ribaltare in positivo la visione e l’immagine che spesso i ragazzi hanno della loro terra e del loro futuro. Scoprire i tesori del Museo sarà un viaggio entusiasmante, nella consapevolezza che, per riuscire in questi intenti, è fondamentale fare sistema e la scuola, in questo, ha un ruolo centrale come istituto di educazione alla cittadinanza attiva e alla veicolazione di valori etici e morali utili per la crescita degli individui».

«Era necessario tracciare un percorso di legalità e di recupero per quei giovani segnati da vissuti e da storie tragiche, ricche di problemi e di sofferenza- spiega la dottoressa Garreffa del Tribunale dei Minori. Purtroppo – ha aggiunto i giovani si riconoscono in un contesto territoriale malato e certamente il percorso al Museo permetterà loro di acquisire una cittadinanza piena e libera».

Il Dirigente Ciappina ha, poi, ricordato il valore della memoria storica come fonte di arricchimento del bagaglio culturale dei ragazzi. Un’occasione, il protocollo d’intesa, per intersecare la cultura e l’arte con la conoscenza del territorio. «La bellezza è una terapia importante per l’anima– ha affermato Bruna Siviglia di Biesse- è indispensabile educare i giovani a questi valori. Si dice che la famiglia e la scuola siano la prima palestra educativa. Sono certa che i ragazzi coinvolti nel progetto sapranno riscattarsi attraverso un percorso virtuoso e ritornare a vedere il mondo con occhi di speranza nuova».

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google