Reggio, salvaguardare le antiche targhe della toponomastica

di Giuseppe Cantarella – Nelle strade di Reggio Calabria, soprattutto agli incroci, come si conviene, si possono osservare ancora oggi diverse targhe toponomastiche realizzate negli anni, e che pertanto si possono raggruppare in determinate categorie omogenee suddivise, appunto, con il criterio cronologico.

Le più affascinanti sono, certamente, quelle cinque targhe sopravvissute al terremoto del 1908 e successivamente riutilizzate. Esse sono in marmo con caratteri in piombo fuso, e si trovano nel centro storico: si tratta di “Piazza Vittorio Emanuele” (quella che comunemente è denominata Piazza Italia); “Piazza Mercato” che indica una piazza che non esiste più, all’isolato 228, dove oggi sorge il mercato coperto fra Via Aschenez e Via dei Filippini;  “Via delle Baracche” che indica un piccolo tratto fra Via Osanna e Via Cattolica dei Greci, all’isolato 235, residuo di quella che, prima del 1908, conduceva fino a dove oggi sorge la chiesa di Sant’Anna e che corrispondeva all’attuale Via Giuseppe Battaglia; “Strada Palamolla” che si osserva sulla facciata di palazzo Melissari che dà sulla Via Bonaventura Palamolla; “Via del Torrione” , sempre su palazzo Melissari ma sulla strada relativa. Di questo primo gruppo, bisogna segnalare che la targa di Via delle Baracche è parzialmente coperta da cavi elettrici che potrebbero benissimo essere spostati.

Ma esiste, anche, un buon numero di targhe in marmo, con l’iscrizione incisa e colorata, certamente messe in opera dopo il 1908, e si tratta, soprattutto, di quelle relative alle traverse del Corso Giuseppe Garibaldi, poi anche su Via Giuseppe De Nava e qualche traversa, ed altre nel centro storico. Un altro gruppo di targhe toponomastiche dell’immediato post 1908, che fanno capo a Viale Galileo Galilei, ed alle strade adiacenti a Piazza Giuseppe Garibaldi, e che sono targhe realizzate dalle Ferrovie dello Stato per i propri edifici: molto evocative sono quelle presso il ponte sulla fiumara Calopinace (“Largo Ponte Nuovo”) e sul primo isolato di Viale Galileo Galilei, poiché si tratta di uno dei primi edifici costruiti a Reggio Calabria dopo il 1908.

La maggior parte di queste targhe sono ben conservate e leggibili. Partiamo dalla considerazione che, per le vicende storiche della nostra città, a Reggio Calabria tutto quello che è sopravvissuto al terremoto del 1908 (ma anche tutto quello che riguarda i primissimi anni della ricostruzione post 1908) è meritevole di tutela speciale, per cui anche queste targhe andrebbero conservate, tenute pulite e leggibili, sia perché costituiscono un reperto storico interessante ed importante, anche in chiave turistica, ma anche perché, comunque, offrono ancora oggi il loro onesto servizio.

Alcune di queste targhe, purtroppo, invece, hanno qualche problema: ci riferiamo, innanzitutto, alla targa all’incrocio fra il Corso Giuseppe Garibaldi e la Via Biagio Camagna: la targa è stata forata e vi è stata installata la telecamera di un impianto di videosorveglianza; la targa all’incrocio fra Via Demetrio Tripepi e Via Osanna è parzialmente oscurata da una canalina che porta al suo interno cavi elettrici, anche questa da spostare; e così altre targhe, su cui passano cavi elettrici volanti (Via Capobianco, Via Giuseppe De Nava incrocio Viale Roma, …).

Sappiamo che l’Amministrazione Comunale ha in corso di realizzazione l’ambizioso progetto di dotare tutto il territorio comunale di targhe toponomastiche uniformi, nel mentre già si vedono i risultati della apposizione delle targhette recanti i numeri civici e l’indirizzo.

Ma bisogna ribadire che le targhe antiche andrebbero ripristinate, recuperate e considerate come patrimonio artistico della nostra bella e amata città, da valorizzare anche in chiave turistica, soprattutto quelle che fanno riferimento agli incroci di Corso Giuseppe Garibaldi con le relative traverse.

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