Inizio del Ramadan, Elmazi: «Come si potrà andare a pregare la sera col coprifuoco?»

Comincia domani, 12 aprile, il Ramadan per i musulmani. Anche la comunità islamica della città dello Stretto si prepara a questo mese sacro di preghiera. Il Ramadan nasce per il ricordare il profeta Maometto che compie il suo miracolo: da analfabeta perchè non ha mai studiato, improvvisamente si ritrova a parlare alla sua tribù come un letterato ed a concepire il “Sacro Corano”.

«Una sura del Corano – chiarisce Hassan Elmazi, responsabile Uil immigrati e segretario generale del centro islamico – dice che il mese del Ramadan porta misericordia a tutta l’umanità e chi digiuna bene, anima e corpo, in questo periodo sacro è come se avesse digiunato per tutta la vita». Il digiuno è quello dello stomaco, ma anche del corpo, nella sua totalità, dalla testa ai piedi.

«Si deve pregare, camminare nei luoghi che il Signore accetta, inoltre non si possono avere rapporti sessuali – prosegue Elmazi- si può ingoiare solo aria, si digiuna dunque con tutti gli organi del corpo e il digiuno si protrae per tutto il mese sacro (che non è fisso ma ruota. nds) dall’alba al tramonto per chi ha la capacità di farlo». Quindi sono escluse le donne incinta, gli anziani che non stanno bene, gli ammalati, e chi deve fare viaggi lunghi e pesanti e i bambini. «Per i più piccoli non c’è un’età prefissata per cominciare a praticarlo – aggiunge deve esserci autocoscienza e consapevolezza di poterlo fare».

Ha fatto discutere il divieto di adempiere all’obbligo religioso stabilito una scuola di Milano che ha vietato il digiuno per gli studenti musulmani. «Si tratterebbe di un regolamento di una scuola italiana (quindi di uno stato laico, nds) che obbliga alla violazione di obbligo religioso per ogni musulmano e musulmana che abbia raggiunto la pubertà. Ricordiamo che il diritto di culto gode di speciale protezione costituzionale».

Quest’anno però, per tutti i praticanti musulmani si pone un problema più grave: il coprifuoco alle 22 impedisce di svolgere le preghiere che si protraggono dopo il tramonto. «Il centro islamico ha già una capienza ridotta, non tutti potranno entrare, nel massimo rispetto delle normative anticovid, ma a questo si aggiunge il fatto dei divieti del coprifuoco».

Nelle ore in cui non si pratica il digiuno ogni paese ha il suo cibo tipico e caratteristico. La maggior parte delle famiglie consuma la zuppa del Ramadan (harira) ricca di legumi (lenticchie e ceci) e fatta con la farina. Poi spazio ai succhi di frutta, al dolce a base di semi di sesamo e mandorle e ancora insalate, carne, pesce e tè alla menta.

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