Progetto Piazza De Nava, Iorfida: «Ridotta a rampa d’accesso del museo»

Il rischio è che il nuovo progetto di Piazza De Nava riduca la stessa ad una sorta di anticamera o rampa d’accesso al museo di Reggio Calabria. È questo uno dei timori espressi da Stefano Iorfida, presidente dell’associazione Anassilaos in una nota.

Ricorda Iorfida che l’opera di ricostruzione della città, dalla quale nacque anche la piazza , dopo il terremoto del 1908 «è stata rapida, quasi stupefacente se soltanto si immaginano i tempi biblici di consimili eventi in età repubblicana (Belice, Irpinia), ma proprio per questo, talora, poco attenta alla conservazione di quanto pure poteva ancora essere conservato, in taluni casi brutale (pensiamo al Duomo, alla Chiesa degli Ottimati, al Castello) da parte dei tecnici e funzionari addetti alla ricostruzione e volta alla demolizione di quanto, pur pregevole e degno, impediva la realizzazione di un progetto, l’apertura di una nuova via».

Senza distruggere quanto è stato fatto basterebbe «Ripulire l’insieme monumentale imbrattato dal guano dei colombi e dalla vernice di qualche buontempone-criminale, restituire alla sua bellezza il bassorilievo che rappresenta la ricostruzione della città dopo il 1908, ripristinare la funzionalità della due fontane ripulendo le vasche e intervenendo sui due bellissimi mascheroni in stile liberty; risistemando, infine la recinzione della piazza» spiega il presidente.

In conclusione «Lo spazio De Nava è frutto di un determinato momento artistico e culturale da conservare. Non capisco perché –conclude Iorfida – bisogna sempre inseguire il presente, immaginando che sia anche il futuro, quando la nostra Reggio, per colpa soprattutto della “natura matrigna”, è stata privata del suo passato».

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