RHEGION, LE VIE DELLA STORIA | Percorrendo via Diego Vitrioli

di Giuseppe CantarellaVia Diego Vitrioli è una traversa che si apre sulla destra di Corso Giacomo Matteotti, proprio a lambire l’edificio dell’Istituto Tecnico Economico “Raffaele Piria”, e conclude il suo breve sviluppo su Corso Giuseppe Garibaldi, dove peraltro sorge il palazzo di proprietà della famiglia, che sulla facciata che si affaccia sul Corso, reca la lapide che celebra il personaggio (ovviamente scritta in lingua latina). Sempre all’incrocio con la “Via Marina Alta” , sulla sinistra ammiriamo Palazzo Zani.

Diego Vitrioli rappresenta una figura di grande rilievo nel panorama letterario classico dell’Ottocento. Nacque a Reggio il 20 maggio del 1818, compì studi classici, e si rivelò al mondo letterario partecipando nel 1843 al Certamen poeticum Hoeufftianum di Amsterdam (una sorta di premio Nobel della letteratura classica latina) e vincendo la Medaglia d’Oro con il componimento Xiphias dedicato al pesce spada. Uomo dalla personalità difficile, scrisse versi feroci contro la propria città in occasione dell’ingresso di Garibaldi nel 1860: “Foeda bonis, jucunda malis, urbs invida, discors, non habitanda viris, non habitanda feris ! “ (il significato di questi versi dovrebbe essere pressappoco questo: Reggio Calabria, città i cui cittadini avversano  le persone buone mentre sono accoglienti con le persone cattive. Città di gente invidiosa sempre in contrasto fra di loro, luogo che non dovrebbe essere abitato né dagli uomini né dagli animali). Morì a Reggio Calabria il 20 maggio del 1898.

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