A Taurianova la prima tappa del progetto “Un ponte per la cultura”. Spirlì: «Non permettiamo che infanghino la nostra terra»

Si è svolto sabato a Taurianova, all’interno della Chiesa del Rosario, il primo dei due appuntamenti previsti per illustrare il progetto “Un ponte per la cultura: Calabria e Sicilia identità plurali a confronto”, fortemente voluto dal presidente della Regione Calabria Nino Spirlì e dall’assessore alla Cultura e Identità siciliane Alberto Samonà. Il progetto mira a creare un percorso di sviluppo socio economico e di valorizzazione delle due regioni, attraverso la divulgazione della loro storia e della loro cultura.

Il connubio tra Calabria e Sicilia è dettato dal fatto che c’è una vicinanza molto forte tra le due regioni, che sicuramente va al di là di quella prettamente geografica. Difatti, sono molteplici i fattori che le due regioni hanno in comune: dalla storia, alle tradizioni, alla cultura. E così, da qui si è pensato di sviluppare questo progetto, che vuole recuperare l’identità culturale e storica di Calabria e Sicilia e diffonderla con l’obiettivo di generare sviluppo. L’incontro, moderato dalla giornalista Teresa Cosmano, si è aperto con i saluti del sindaco Roy Biasi, che ha fatto gli onori di casa, prima di lasciare la parola ai relatori, che ad uno ad uno hanno spiegato quelli che sono i principali punti in comune tra le due regioni.

La prima a cominciare è stata Serena Notaro, consigliere comunale con delega alla Cultura del comune di Caraffa, che ha parlato delle identità linguistiche, «fondamentali per recuperare e promuovere il patrimonio identitario dei grecanici, degli albanesi. Le culture rappresentate – arbëreshe, grecanica – sono orali e preletterarie. Esse si basano su lingue esclusivamente parlate e non scritte e su manifestazioni, atteggiamenti e comportamenti tipici trasmessi per via orale su cui si edifica il senso di appartenenza e la funzione aggregativa delle comunità».

La colonizzazione greca è un altro punto in comune di Calabria e Sicilia e su questo si è basato l’intervento di Pasquale Faenza, direttore del Museo della lingua greco-calabra “Rohlfs” di Bova. «Il periodo bizantino della Calabria – ha spiegato – anche noto come seconda colonizzazione greca, è durato circa cinque secoli, dalla conquista giustinianea nella seconda metà del VI secolo all’occupazione da parte dei Normanni nella seconda metà dell’XI secolo. La Calabria è una regione dalla storia unica nel panorama italiano, infatti dal 554 d.C. e per oltre 500 anni rappresenterà un pezzo di Oriente incastonato nell’Italia meridionale. Sotto il dominio bizantino la regione, che più di mille anni prima aveva fatto parte della Magna Grecia, subisce una seconda grecizzazione. Durante questo periodo la cultura greca ha lasciato profonde tracce che attraverso i secoli sono arrivate fino a noi».

La parola è poi passata a Mariangela Preta, archeologa e coordinatrice del progetto “Un ponte per la cultura” della Regione Calabria, che ha spiegato il progetto, suddiviso in 5 sezioni definite “terre”: di Sapori; di Saperi; Madri; di Borghi e di Storia. Proprio le “Terre madri” sono state l’oggetto del suo intervento, focalizzato sul ruolo della donna, che ha segnato la storia, la cultura e l’identità di Calabria e Sicilia, a partire dal mito, fino alle antiche tradizioni artigianali, come la tessitura della ginestra.

Un altro fattore identitario comune alle due regioni sono poi i sapori. Diversi sono infatti, i prodotti genuini che contraddistinguono Calabria e Sicilia, dall’olio al vino, dai formaggi agli insaccati, ma anche ortaggi ed erbe aromatiche. Di questa ulteriore comunanza ha parlato Giacomo Giovinazzo, direttore generale dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Calabria.

A spiegare come è nata l’idea del progetto e quali sono le sue finalità, è stato invece l’assessore alla Cultura e Identità siciliane Alberto Samonà, mentre ha concluso i lavori il presidente della Regione Nino Spirlì che non ha perso occasione per bacchettare chi cerca di «buttare fango sulla nostra terra, descrivendola alla mercé dalle forze del male». E su questo, ha scoccato una frecciatina all’indirizzo di Angela Napoli, «che ha fondato la sua antimafia su questo, sporcando anche la gente onesta. È necessario quindi ribellarsi a questi luoghi comuni».

All’evento avrebbe dovuto prendere parte anche il sottosegretario del Ministero della Cultura Lucia Borgonzoni, ma per sopraggiunti impegni istituzionali non ha potuto partecipare, però ha voluto ugualmente dare il suo contributo attraverso un videomessaggio, col quale si è complimentata per l’iniziativa e assicurato l’aiuto e il sostegno del Ministero. La serata si è conclusa con la degustazione di prodotti tipici, offerti da alcune aziende del territorio, organizzata dall’assessore agli Eventi di promozione, Commercio e Artigianato del comune di Taurianova Massimo Grimaldi. Il secondo appuntamento con “Un ponte per la cultura”, si terrà domenica 26, ai Giardini Naxos.

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