RHEGION, LE VIE DELLA STORIA | Percorrendo Via Castel Nuovo

di Giuseppe Cantarella – Alla fine del Lungomare Italo Falcomatà si sviluppa, sulla destra, una rampa che conduce all’area del Tempietto. Questa rampa prende il nome di Via del Castel Nuovo. Perché?

Per proteggere la città di Reggio Calabria dagli attacchi dei pirati turchi, assai frequenti nel XVI secolo, nel 1547 venne deciso di costruire un forte, denominato Castel Nuovo, per rafforzare la difesa della città dal lato meridionale.

Allo scopo di consentire l’edificazione del Castel Nuovo fu deviato il corso terminale della fiumara Calopinace, che fu spostato perciò più verso Sud. La foce della fiumara si protendeva verso il mare, formando la sporgenza di Calamizzi, che si prestava alla necessità.

Purtroppo, il 20 ottobre del 1562, questa penisoletta alla foce della fiumara Calopinace si inabissò, probabilmente a causa dello spostamento dell’asta terminale.

Anche i lavori di costruzione del Castel Nuovo si interruppero immediatamente, forse per timore di nuovi crolli.

Oggi rimane solamente qualche piccolo pezzo di muro, di quella che sarebbe stata una importante struttura difensiva, là dove, qualche anno fa, altri cittadini attenti ed innamorati della città, hanno scritto in maniera abbastanza semplice e sbrigativa, ma assai efficace, della presenza di questi ruderi.

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