domenica,Dicembre 8 2024

Il Museo San Paolo riapre per la visita degli “Amici del museo”

L’auspicio per l’associazione è che la struttura possa avere più sale per un’offerta culturale più adeguata al valore delle opere che conserva

Il Museo San Paolo riapre per la visita degli “Amici del museo”

Nel quadro delle iniziative previste dall programma “Archeologia, cultura e Territorio”, un gruppo di soci dell’Associazione “Amici del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria” si è recato in visita al Museo San Paolo, allocato negli ambienti della Casa della Cultura, accolto dal Presidente della “Fondazione Museo San Paolo”, Raffaele Cananzi, il quale si è complimentato per l’attività di promozione del patrimonio storico della Città di Reggio che l’Associazione svolge.

Dal canto suo, il Presidente dell’Associazione, Francesco Arillotta, ha ricordato il Fondatore del Museo, il canonico don Francesco Gangemi, il quale unì la sua missione sacerdotale con la passione per l’antico e per il bello artistico, mettendo assieme testimonianze provenienti anche da fuori Italia, e poi, con grande gesto di amore verso la propria Città, volle che il frutto delle sue illuminate ricerche rimanesse a totale disposizione della cittadinanza.

Quindi, il gruppo, con la guida Fabio Pellicanò, responsabile del Museo, e del Consigliere dell’Associazione, Roberto Crupi, si è soffermato lungamente nelle sale, per osservare ed apprezzare tutte le diverse collezioni in esse esposte. È stato un continuo prendere consapevolezza dei tesori d’arte e di storia che il Museo San Paolo contiene: dalle suggestive icone ortodosse, tra cui una raffigurante il reggino San Gerasimo, alla grande tavola quattrocentesca raffigurante San Michele Arcangelo, dagli incunaboli e dalle rare cinquecentine all’antico libro di preghiere in lingua copta, fino alla patera realizzata nel ‘700 con l’argento dei filoni argentiferi del nostro Valanidi. Rimarchevoli i tanti quadri, tra i quali segnalate le tele definite opere di scuola Carràccesca che forse vanno fatte risalire alla presenza in Reggio del cinquecentesco pittore bolognese Vincenzo Gotti.

A conclusione della visita, è stato espresso l’auspicio che il Museo possa presto contare su un numero maggiore di sale, per una offerta culturale ancor più adeguata al valore delle opere che esso conserva.

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