lunedì,Aprile 29 2024

“Art Rizoma” incanta la Locride e accorcia le distanze tra opera e spettatore

La rassegna d’arte contemporanea Art Rizoma ospita a Gerace, Roccella Jonica e Santa Caterina dello Jonio le opere di oltre 30 artisti internazionali e sarà visitabile fino al 20 di settembre

“Art Rizoma” incanta la Locride e accorcia le distanze tra opera e spettatore

di Tonino Raco

La mostra Art Rizoma continua a stupire i visitatori in una contaminazione artistica ideata dal professor Alessandro Romanini e da Rocco Guglielmo, presidente della fondazione omonima nata con lo scopo di valorizzare l’arte contemporanea e i giovani artisti.

«Rizoma è un fenomeno botanico che fa riferimento alla crescita spontanea delle piante anche in luoghi impervi – ha spiegato Rocco Guglielmo – mutuando da questo fenomeno botanico abbiamo pensato ad una sorta di contaminazione che l’arte contemporanea può avere anche in luoghi che, tradizionalmente, non sono deputati ad accoglierla».

La mostra si pone l’obiettivo di accorciare la distanza (aumentata nell’ultimo biennio di emergenza sanitaria) tra spettatore e opera d’arte, come spiega Alessandro Romanini, co-curatore della mostra: «Abbiamo deciso di invertire una dinamica portando le opere d’arte e gli artisti fuori dalle mura del museo verso i visitatori. Lo scopo è poi quello di creare un legame che permetta a visitatori di scoprire non solo l’opera d’arte contemporanea e l’artista che c’è dietro, ma anche la storia e l’antropologia del luogo che li ospita».

La prima edizione del festival dell’arte e della cultura contemporanea Art Rizoma è intitolata “8 minuti dal sole”, che corrisponde al tempo che impiega la luce del sole a raggiungere la terra. Proprio la luce, intesa nelle sue varie declinazioni, rappresenta quindi il tema di questa edizione, assumendo valenze simboliche raggiungendo i luoghi di culto di Gerace, del Castello Carafa di Roccella Ionica e del Palazzo di Francia a Santa Caterina dello Ionio.

Tra gli oltre 30 artisti presenti con le loro opere c’è anche Cesare Berlingeri, maestro d’arte contemporanea: «L’arte contemporanea vive bene con posti che hanno una storia, un vissuto; perché si riesce a vedere dieci secoli prima e poi c’è subito un balzo in avanti. È come il film di Kubrick Odissea 2001, dove l’uomo scimmia lancia la clava e questa diventa navicella spaziale. Ecco, qui accade la stessa cosa: c’è una cosa primordiale, si lancia la clava e arriviamo noi artisti contemporanei, in bene o in male, però ci poniamo con la nostra verità».

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