Scavi di piazza Garibaldi a Reggio, Castrizio: «È un’area sacra» – VIDEO

Pochi giorni e si riaprirà uno scavo, quello di piazza Garibaldi a Reggio, con le grandi sorprese he potrebbe riservare. Scavi interrotti, ricoperti che adesso prenderanno aria ma in maniera scientifica e organizzata. Si parte a colpo sicuro. E con l’intento di creare meno disagio possibile alla cittadinanza, considerato che si tratta di una delle piazze principali della città, in cui c’è il parcheggio dei bus Atam.

Al momento l’attesa è dovuta al fatto che si attendono gli arredi per completare l’edicola spostata proprio dal luogo in cui si andrà a scavare.

Sulle potenzialità del sito si è espresso più volte lo storico Daniele Castrizio, docente di numismatica all’Università degli Studi di Messina. «Si parte stavolta con tutti i crismi dell’ufficialità, con una squadra di archeologi. Adesso il soprintendente è un archeologo vero. Sarà una cosa importantissima per la città».

I risultati del georadar

Il professore ricorda che «i risultati del georadar hanno già indicato la zona in cui si deve scavare. Non ci saranno grandi disagi per la popolazione. Siamo in una zona che noi non conoscevamo. Sappiamo che la città, teoricamente, doveva finire all’altezza dell’attuale piazza Camagna, nel lato Sud.

Ma noi abbiamo dei reperti fino all’area della Villa comunale. Quindi la città poi si è estesa. Dovremmo capire come facevano a convivere con le esondazioni del torrente Calopinace. È una zona sicuramente fuori città, ma è sacra perché li era stata fondata e quindi di una rilevanza straordinaria. Un’area sacra, il mausoleo di un personaggio importante? Gli scavi ce lo diranno. In ogni caso qualunque cosa sia, per la prima volta, avremo un occhio tra la villa comunale e il Calopinace finora quasi per niente indagati».

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