Reggio, Filippo Cogliandro si racconta chef per la sua terra
Presentato il romanzo dello chef reggino che spiega «Un modo per mettere in evidenza che si può fare impresa»
«Parla di se stesso, della sua vita, della restanza, nella sua città che lui stesso è riuscito a fare passare da quella fase terribile che è il ricatto a quella fase di speranza che è il riscatto». Così Marina Neri, poetessa, in presentazione, traccia il “retro pensiero” del romanzo “Io, chef per la mia terra”, di Filippo Cogliandro, scritto con l’amico Oreste Paliotti. A salutarlo in tanti che a Reggio hanno condiviso il suo percorso in questi anni.
«È un libro che mi racconta – afferma lo chef nel corso della prima de “L’A Gourmet L’accademia” – L’idea nasce dal voler mettere avanti lo spaccato di un territorio in cui io sono cresciuto, mi sono formato e ho creato qualcosa di mio. Un modo per mettere in evidenza che si può fare impresa».
«Il libro racconta una serie di eventi accaduti in 30 anni della mia vita, uno spaccato in cui l’aspetto più è conoscere un territorio in cui la forza di volontà ti permette di andare avanti. È una storia che potrebbe far pensare, una delle tante storie importanti i questa città. Non sono il solo ad aver raggiunto certi obiettivi o ad aver realizzato qualcosa in un contesto sociale abbastanza difficile, questo consentirà al lettore di immedesimarsi. Leggendo la storia di Filippo leggerà anche la storia della sua vita».
