A Reggio, nel 1829, il Capodanno con la banda dei giovani del Real Orfanotrofio – VIDEO

Il cenone della vigilia di Natale e il banda musicale in giro per la città a Capodanno. Accadeva a Reggio Calabria nel 1859 e 1829 e a promuovere le due iniziative, nel periodo delle feste di fine anno, era il Real Orfanotrofio. Grazie a due documenti, custoditi nel fondo del Consiglio Generale degli Ospizi conservato presso l’Archivio di Stato della città dello Stretto, compiamo un viaggio a ritroso nel tempo. Un’occasione per scoprire o riscoprire due usanze di carattere solidaristico e culturale legate alla sera della vigilia di Natale e al giorno di Capodanno.

Il cenone della vigilia di Natale

«Il documento, che rievoca la preparazione della cena della vigilia di Natale nel 1859, riporta la lista delle spese sostenute dall’Orfanotrofio di Reggio. Un documento contabile dal quale però emerge quanto alcune tradizioni in cucina, legate ad esempio al pesce, non siano ancora tramontate», ha spiegato Maria Cristina Brandolino, archivista.

Ma le iniziative dedicate ai giovani, per i quali l’orfanotrofio era come una casa, non finivano qui.

La banda in città nel giorno di Capodanno

«C’è anche un altro documento che ci riporta a una tradizione diffusa di Capodanno. Il direttore dell’Orfanotrofio Provinciale, Matteo De Gaetano, nel 1829 chiede all’Intendente di consentire ai ragazzi della banda dello stesso orfanotrofio di esibirsi per le strade principali della città. Lo scopo era quello di augurare un buon principio alle personalità reggine. La procedura di approvazione sovrana per l’apertura della Scuola di Musica dell’Orfanotrofio era stata avviata l’anno precedente, nel 1828. Le lezioni dei ragazzi si svolgevano tre volte a settimana e la prima uscita degli strumentisti si era svolta il 19 agosto 1929. La successiva aveva avuto luogo per le festività settembrine. Dunque un’altra traccia di una tradizione molto radicata nella nostra città», ha spiegato ancora l’archivista Maria Cristina Brandolino.

«I documenti sono tratti dal fondo del Consiglio Generale degli Ospizi, molto consistente e custodito nei nostri depositi. Esso contiene documenti risalenti prevalentemente all’Ottocento. Si tratta di atti distribuiti in 599 buste e di natura per lo più amministrativa, relativi a congregazioni laicali presenti nei comuni della provincia: ospedali, orfanotrofi, congreghe, conservatori, ospizi. In fondo custodisce anche legati, eredità, lasciti oltre a documenti di altra natura, come antichi titoli di fondazione delle pie istituzioni. La documentazione fa parte di questo fondo archivistico perché l’Istituto era amministrato da una commissione che faceva capo, appunto, al Consiglio Generale degli Ospizi, presieduto dall’Intendente», ha sottolineato l’archivista Maria Cristina Brandolino.

«Il Real Orfanotrofio di Reggio era stato istituito con decreto il 25 agosto 1819 per arginare la drammatica situazione delle persone sole e abbandonate, che spesso vagavano mendicando, a seguito della grave crisi economica di inizio Ottocento. Nel 1821 aveva accolto 60 piccoli orfani», ha spiegato ancora l’archivista Maria Cristina Brandolino.

Carte antiche che ancora oggi raccontano

«Gli archivi sono vere e proprie miniere di fonti storiche da conservare, tutelare e valorizzare correttamente. Questi documenti sono, infatti, preziose testimonianze di vita della nostra città che ci danno contezza di quanto anche un solo documento sia importante per restituirci uno spaccato della società di un’epoca», ha concluso l’archivista Maria Cristina Brandolino.

Foto dei documenti su concessione del Ministero della Cultura – Archivio di Stato Reggio Calabria, concessione n°8 del 2022

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