Teatro Primo a Villa S.G., “La strada”: viaggio tra consapevolezza e paura di scegliere

La strada come metafora di percorso condiviso dal quale, prepotente, la consapevolezza affiora, dove le parole sono strumenti per conoscere l’altro, ma anche per fare la scelta più difficile di guardare dentro di sé.
A Teatro Primo a Villa Giovanni, lo scorso fine settimana, è andata in scena “La strada”, piccolo gioiello di drammaturgia moderna. Complici le interpretazioni brillanti e malinconiche di Leonardo Losavio e Roberto Galano (che ne firma anche la regia) del teatro dei Limoni.

La drammaturgia

Manuel porta in giro i viaggiatori in blablacar. Non di rado da queste missioni nascono le relazioni nella sua vita. Fino al giorno in cui dovrà viaggiare con Dario. L’empatia dell’autista sembra non riuscire a contagiare il passeggero burbero e pensieroso. Dopo tante canzoni (in radio, ad alto volume) ed emozioni altalenanti, Manuel riesce appena a scalfire l’alto muro che Dario mette tra sé e il mondo. Anche se una serie di equivoci lasciano fraintendere clamorosamente l’identità dell’ospite.

Dialoghi surreali e serrati che entrano nell’animo dei protagonisti, li portano indietro in flashback, e poi escono per farvi entrare curioso il pubblico. Si ride, si piange. Lo spettatore diventa terzo passeggero incredulo che assiste a momenti di grande ironia che precipitano poi nello sconforto della coscienza delle paure, dell’incapacità di scegliere o di farlo nella maniera sbagliata.

Con questa piéce, ancora una volta, Teatro Primo si conferma un’isola felice, baluardo di cultura, in cui trovano spazio, per un pubblico reggino affamato di teatro, le drammaturgie moderne.


Prossimo appuntamento sabato alle 21 e domenica alle 18.15 con “ Temporanea dimora”, una produzione Teatro dei Naviganti, spettacolo ispirato a “Una specie di Alaska” di H. Pinter, con Orazio Berenato, Stefania Pecora, Chiara Trimarchi; regia Stefania Pecora. (Foto di Pietro Morello)

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