Strategica per la ripartenza del Paese, la cultura prende fiato come asset strategico determinante dopo le chiusure dovute alla pandemia. Avrebbero potuto tirare un sospiro di sollievo attività culturali, intrattenimento e spettacoli dal vivo, ma anche musei, soffocati dalle restrizioni dei lockdown. Tuttavia, tornata la normalità, i dati non sono comunque incoraggiati. Un gap quello delle spese indirizzate alla cultura che fa acqua a monte.
Nel 2021 l’Italia è risultata al 23° posto (su 28) in Europa per spesa pubblica in cultura in rapporto al Pil. Questi i dati del rapporto Bes (Benessere equo e sostenibile) dell’Istat. Nel bilancio delle amministrazioni comunali, fa sapere l’Istat, il budget della cultura è sceso dal 3,4% al 2,8% della spesa corrente tra il 2010 e il 2013 e si mantiene stabile da allora. Col divario sempre presente tra Centro-Nord e Mezzogiorno. Tra le regioni in cui si era speso di più spiccavano la Provincia di Bolzano, provincia di Trento, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Toscana, mentre quelle dove si è speso di meno Campania, Puglia, Molise, Calabria e Abruzzo. Le amministrazioni locali hanno un ruolo chiave nella crescita del patrimonio e delle attività culturali dei territori.
Ad oggi, come rivela uno studio pubblicato da Openpolis, la spesa media dei comuni per la cultura è di 32 euro pro capite. In particolare per la tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali spendono di più: provincia autonoma di Bolzano (110,39), Sardegna (93,91) e Valle d’Aosta (87,79). Fanalini di coda: i comuni campani (18,74 euro pro capite), quelli calabresi (17,77) e quelli molisani (12,34). Se guardiamo ai comuni calabresi abbiamo: Catanzaro con una spesa pro capite di 26,71 euro, segue Crotone con 25,6 euro a testa, Cosenza con 14,88 euro, Reggio Calabria con 11,82 euro, più che doppiata dal capoluogo di Regione; chiude Vibo Valentia con 8,61 euro.
Su una spesa assoluta dei beni culturali 2.0383.67.19 euro ci sono 11.82 euro a testa per i reggini. Le situazioni sono altalenanti nel reggino con Villa, Bagnara e Melito non pervenute. E poi abbiamo eccezioni come Bova con 446,48 euro e Scilla con 56,59 euro. E ancora Bova Marina 3,31 euro; Bovalino 4,01 euro; Locri 15,65 euro; Roccella Jonica 47,9; Siderno 16,47.
Di qualche giorno fa presentazione, da parte del vicepresidente della Giunta regionale della Calabria, Giusi Princi, del finanziamento di 4 milioni e 600 mila euro per sostenere la rete delle biblioteche e degli archivi di tutto il territorio con iniziative indirizzate non solo all’aggiornamento della strumentazione e dei locali, per renderli più fruibili alle varie fasce della popolazione, ma anche per potenziare la loro dotazione tecnologica e promuovere la digitalizzazione”.
L’avviso pubblico è rivolto alle biblioteche e agli archivi della Calabria per il loro potenziamento strumentale e tecnologico. Ma non solo. Anche le scuole e le università calabresi potranno accedere ai contributi regionali per potenziare le biblioteche scolastiche ed universitarie.
Le domande di partecipazione dovranno essere presentate entro e non oltre il 31 Marzo 2023. Il personale del Dipartimento Istruzione è disponibile a fornire ogni tipo di consulenza necessaria agli interessati, fornendo ulteriori indicazioni e supporto.