“Principe di Piemonte” a Reggio, alla scoperta del museo della scuola – VIDEO

«Il museo è la sintesi di quanto sia stato prestigioso nel tempo questo istituto che, come scuola elementare, è il primo a essere edificato a Reggio Calabria dopo il sisma del 1908, quando vengono lasciati i baraccamenti per fa confluire tutti gli alunni in un unico grande plesso». Così Maria Laura Nicita responsabile di plesso del “Principe di Piemonte”, parte dell’istituto comprensivo “D. Vitrioli” di Reggio Calabria.

La storia

«L’importanza del plesso si legge solo dall’averne individuato la collocazione: il centro storico della città, di fronte al suo simbolo: il castello Aragonese. Da quel momento, l’intenzione fu quella di costruire una scuola importante e, nel tempo, questa importanza si è consolidata» aggiunge.

Pallottolieri, pagelle, mappe geografiche e bombe finte per fare prevenzione, non raccontano solo la storia di una scuole, ma tutto il grande processo di cambiamento che ha investito l’istituzione scuola a partire dall’inizio del secolo scorso. Un percorso, quello racchiuso nelle sale del museo del “Principe di Piemonte”, di grande valenza didattica.

Una didattica nuova

«I reperti in mostra al museo, che non sono i soli rinvenuti, ancora avremo da lavorare, ma non fanno altro che raccontare tutto ciò che è stato l’istituto. A partire dal fatto che si tratta di una scuola innovativa perché nasce subito dopo la riforma Gentile del 1923, e noi abbiamo aperto nel 1924, con una didattica nuova, aperta. Ma soprattutto una didattica che incrementava la frequenza, perché sappiamo che in quel periodo l’abbandono scolastico, o comunque la dispersione, erano diffusi» spiega la responsabile.

Le testimonianze dell’Ottocento

«I reperti raccontano tutte le tappe della storia, ma anche le tappe antecedenti alla costruzione della scuola e questo è molto importante. Abbiamo degli atti del 1890, una data in cui questa scuola non esisteva. Questo a testimoniare che lo scopo dell’edificazione di questa scuola è stato subito perseguito. Questa scuola è stata nella prima circoscrizione: non esistevano i provveditorati agli studi provinciali perché erano stati con la riforma del 1923 dislocati in via regionale, dunque l’amministrazione decentrata di Reggio dipendeva dal Principe di Piemonte».

Tutte le tappe

E conclude poi «Il museo è della scuola ma in realtà ricostruisce le tappe delle scuole si Reggio perché abbiamo parti relative all’inizio di una nuova didattica nel 1924, parti delle leggi razziali del 1930 e la testimonianza della Shoah; abbiamo la parte post bellica della seconda guerra mondiale quando viene imposta una didattica antiaerea con una cassetta di ordigni per educare alla prevenzione poiché gli ordigni inesplosi subito dopo il conflitto erano la causa principale delle morti. A seguire la didattica del 1960, degli anni Settanta, ma la didattica cambia fino ad arrivare ai nostri giorni: per questo riteniamo questo museo una fonte essenziale di storia».

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