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Seri, studiosi e sbarazzini: ecco i liceali che hanno portato Reggio sul podio delle Olimpiadi della cultura – VIDEO

Un risultato ancora più straordinario perché è la prima volta, nella storia del concorso, che una scuola guadagna tutti e tre i primi posti, su 29 squadre giunte in finale

Seri, studiosi e sbarazzini: ecco i liceali che hanno portato Reggio sul podio delle Olimpiadi della cultura – VIDEO

Sono tornati a casa, stanchi ma felici i ragazzi del liceo scientifico “Leonardo Da Vinci” di Reggio Calabria, che hanno sbancato la posta alla XIV edizione delle Olimpiadi della Cultura e del Talento, svoltesi a Tolfa. Entusiasti per una vittoria senza precedenti che li ha consegnati nel podio dei campioni reggini. Prima la squadra dei “Cogitantes Fretentes”, capitanati da Biagio Consiglio, secondi e i terzi classificati: “I massimi comun divisori”, capitanati da Alberto Piscitelli e i “Royal Sociaty” capitano Enrico Cirillo e la quinta squadra partecipante “I neutrini”, capitanati da Laura Tenio, sesti “Senza pretese” capitanti da Andrea Gioè (tutti in foto col dirigente e le due docenti).

I numeri dei campioni

Una vittoria conseguita su 1082 squadre partecipanti, provenienti da tutte le regioni d’Italia. Un risultato è ancora più straordinario perché è la prima volta, nella storia del concorso, che una scuola guadagna tutti e tre i primi posti, su 29 squadre giunte in finale. Gli studenti, oltre al podio, hanno ottenuto: due borse di studio presso l’Università Sant’Anna di Pisa; primo premio prova Fotografia; premio della critica rova Talento; premio miglior prova “Parlateci di …”; menzione speciale “Migliore esposizione”; premio migliore Prova Talento; miglior talento categoria Recitazione. Premio giuria popolare per il miglior cortometraggio. La festa li accoglierà a scuola, tra qualche giorno. I ragazzi sono stati invitati stamattina anche a palazzo San Giorgio dove ad attenderli ci sarà il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti.

I protagonisti

Biagio Consiglio (campione delle Olimpiadi di filosofia, ndr) racconta che «Il momento più emozionante la proclamazione finale perché è stata la concretizzazione delle grandi emozioni che abbiamo vissuto tutti insieme durante quelle giornate così intense. Mi sento di voler innanzitutto ringraziare i nostri docenti, perché si tratta di un lavoro che si costruisce passo passo e questo ne è l’esempio migliore. Grazie a chi ci ha sostenuti, a chi ci ha accompagnati nell’esperienza e ci ha dato la spinta per andare avanti».

Mercoledì, il dirigente scolastico del liceo Francesco Praticò, entusiasta, ha potuto riabbracciare i suoi ragazzi. «È stato un percorso intrapreso all’inizio dell’anno. Che abbiamo vissuto insieme dentro la scuola, non solo coi ragazzi, ma anche coi loro genitori che hanno sostenuto tutte le attività, e che hanno partecipato. Abbiamo creduto all’iniziativa perché sappiamo l’eccellenza che sono i nostri alunni e l’impegno che ci mettono. Già il fatto che così tanti fossero arrivati a partecipare a questa finale ci ha riempito d’orgoglio. Vedendo questo risultato eccellente siamo rimasti senza parole.

Ma c’è tanto prima della finale: il vissuto a scuola, la condivisione, la sintonia tra tutti i partecipanti e i docenti che li hanno accompagnati e hanno cercato di fare emergere i loro talenti e tutta la comunità educate del liceo. Ci siamo impegnati e continueremo a farlo, sostenendo tutte le iniziative e favorendo la partecipazione che non è sempre semplice, in un anno come questo, il primo dopo i tre del covid del ritorno alla normalità».

Le olimpiadi, la grande sfida

E poi ci sono loro, Marika Aragona, referente del progetto Olimpiadi “Cultura e talento”, coadiuvata dalla professoressa Francesca Cilea che dal professore Nicola Minniti.

«Il preside ha avuto fiducia in noi – afferma la professoressa Aragona – considerato che il nostro liceo è stato già vincitore delle Olimpiadi e abbiamo chiamato Nino Cotroneo, nostro ex alunno che ha collaborato con noi nell’impegno».

«I risultati alle Olimpiadi – prosegue la docente – testimoniano che la dad non ha dato quei problemi che tutti pensavano potesse dare. Ciò significa che il nostro liceo ha continuato a lavorare a pieno ritmo, preparando adeguatamente i ragazzi».

Tra abnegazione, socialità, studio, impegno ai massimi livelli, quale sarà stato il segreto di tutto questo successo? «Per loro la parte vincente è risultata la metodologia da noi utilizzata che è la plurisciplinarietà, quindi il saper fare raccordi disciplinari e poi la socialità. Siamo partiti con 10 squadre siamo arrivati in semifinale con 6 e in finale con 5 squadre. Hanno collaborato, in effetti avrebbero potuto essere antagonisti tra loro. Questo non è accaduto. Anche sull’autobus non hanno fatto altro che collaborare e darsi suggerimenti. La loro grande voglia di mettersi in gioco, la forte motivazione e la serietà. Abbiamo ricevuto i complimenti da tutti» chiude Aragona.

«I ragazzi sono fidati di noi e si sono affidati a noi – aggiunge la docente Francesca Cilea – molte cose che, proprio perché lo richiedeva la prova, erano state organizzate prima della partenza poi sono state rifinite in corso d’opera: abbiamo dovuto sostenerli e incoraggiali perché le prove erano giudicate da commissioni di altissimo profilo, docenti di musica, giornalisti, registi, docenti di ballo, una commissione addirittura era formata da 20 docenti universitari della Sant’Anna di Pisa. I ragazzi sono stati sottoposti a prove stressanti sia fisicamente che mentalmente, prove che richiedevano una concentrazione e una forza straordinaria».

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