Staiti, la magia dell’accoglienza nonostante la bufera

di Silvio Cacciatore – Se è vero che l’essenza dell’ospitalità calabrese la possiamo trovare nei piccoli borghi, allora la storia di Staiti ne può essere tranquillamente l’esempio più chiaro e lampante. Si perché, certe cose, possono capitare solo in quei luoghi che vivono di magia ed il cui tempo sembra essersi fermato, incastonando la cittadina con la delicatezza di una carezza fra le rocce brulicanti di vita del Parco Nazionale d’Aspromonte.

Lo scorso fine settimana, nel bel mezzo della tormenta ed in pieno allarme arancione, a bussare alle porte del borgo è stato un piccolo gruppo di turisti stranieri, provenienti dal Belgio, che avrebbero dovuto effettuare il cammino del Sentiero dell’Inglese – tra i percorsi di trekking più amati ed in continua crescita esponenziale – ma che loro malgrado non hanno potuto fare altro che arrendersi alle condizioni meteoclimatiche, facendosi accompagnare nei comuni per delle brevi visite.

Non si è fatta trovare impreparata Staiti, anche grazie all’intraprendenza della sua sindaca Giovanna Pellicanò che, senza farselo ripetere due volte, accompagnata dal delegato al sentiero dell’inglese Roberto Pangallo, ha aperto le porte del suggestivo museo dei santi Italo greci, vero gioiello da scoprire, facendo da Cicerone ai turisti presenti.

«Sono rimasti molto colpiti dal museo e dalla narrazione storica che esso contiene – racconta la sindaca – facendo un sacco di domande, prendendo appunti, scattando fotografie». Al termine della visita, il gruppo di turisti belgi si è lasciato andare ad un applauso spontaneo di ringraziamento. «È stato un gesto emozionante, inaspettato – afferma Giovanna Pellicanò – che mi ha anche commossa, perché era un apprezzamento rivolto a tutta la nostra comunità ed al lavoro svolto anche per far vivere questo museo».

Un applauso che sicuramente fa riflettere, perché se è vero che i nostri borghi, come Staiti, sono lontani dai radar dei grandi flussi turistici, è altrettanto vero che la qualità dell’offerta e la bellezza che questi possono proporre non hanno eguali. Anche perché tutto questo è accompagnato da un qualcosa che difficilmente si può trovare altrove: l’arte dell’accoglienza tipica dell’Area Grecanica della Calabria, tradizione millenaria da preservare, tramandata di generazione in generazione.

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