Reggio, premiati i vincitori del concorso letterario “Ingenium volat, liber manet”

Nella splendida cornice in stile liberty del “Rendez-vous bistrot”, a Reggio Calabria, si è svolta – nella serata di domenica 25 giugno – la cerimonia di premiazione della quinta edizione del concorso internazionale artistico-letterario “Ingenium volat, liber manet: vivi il libro d’artista” promosso dall’associazione NAÒS Arte&Cultura. Il Premio si distingue nella vasta realtà nazionale per ospitare, oltre alle tradizionali sezioni dedicate alla poesia, alla narrativa e al romanzo, la sezione dedicata all’aforisma: genere letterario poco attenzionato, sebbene la società odierna, frettolosa e disattenta, si esprima attraverso stringhe brevi e incisive.

Presente anche la sezione delle arti figurative, quest’anno dedicata esclusivamente alla fotografia, e intitolata alla memoria di Domenico Siclari, prematuramente scomparso nel febbraio del 2022: docente e prorettore all’Università per Stranieri “Dante Alighieri”, egli era studioso appassionato e amante delle arti tutte, comprese la musica e l’arte circense. NAÒS Arte&Cultura, fondata e gestita dal presidente Alessandro Gallo e dal vice Eleonora M. Barbaro, ha ripreso le attività – dopo gli anni di fermo dovuti alla pandemia – ripartendo dal Premio, pietra miliare del curriculum associativo, coinvolgendo giurati e partecipanti al concorso, sfruttando quanto di buono è stato possibile raccogliere dagli insegnamenti del lockdown legato alla diffusione mondiale del Coronavirus, e realizzando una cerimonia mista, in presenza e su piattaforma, dando l’opportunità a tutti di prendervi parte e condividere la gioia del riconoscimento al valore dell’arte ricevuto.

Quell’arte, citando Magritte, capace di evocare il mistero senza il quale il mondo non esisterebbe. Presenti alcuni giurati “storici” del Premio, come Cinzia Messina, Domenico Nava e Nancy Calabrò per le sezioni letterarie, ai quali si sono aggiunti Santina Carrozza, Antonio Pitea, Milena Rega, Mario Alberti, Matteo Pratticò. Giurati della sezione fotografica sono stati Franco Cara e Massimiliano Falso. A testimonianza di quanto espresso in molte opere premiate, ovvero la voglia di riscatto di una parte di umanità che ancora crede e lotta per aprire finestre sull’oscurità profonda che ci circonda, la serata si è conclusa con un momento conviviale al “Rendez-vous bistrot”, che negli anni Cinquanta era una nota sala matrimoni della città. Un momento dedicato alla possibilità di stringere nuovi contatti e di cementarne altri, in forza del coraggio rivoluzionario dell’arte.

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