giovedì,Maggio 2 2024

A Reggio la passeggiata Liberty tra palazzi, botteghe e Tritoni, le istituzioni: «Orgogliosi di voi cittadini» – FOTO

Si è tenuto ieri l’evento organizzato dalla comunità di via Giudecca.
Tappa finale alla Pinacoteca per ammirare i Tritoni della fontana
Pescheria accolti dal sindaco ff Brunetti, dal sindaco ff della Metrocity Versace e dall’assessore alla cultura Calabrò

A Reggio la passeggiata Liberty tra palazzi, botteghe e Tritoni, le istituzioni: «Orgogliosi di voi cittadini» – FOTO

Un viaggio nella memoria e nella bellezza del liberty reggino. Tra ringhiere di antico conio, decorazioni floreali, lampioni d’epoca e palazzi simbolo dell’Art Nouveau. Questo in sintesi l’evento di ieri pomeriggio, organizzato dall’associazione di via Giudecca, che ha toccato tappe di indubbio valore storico ed artistico come i palazzi Zani-Spadaro, San Giorgio e Alvaro, aperti per l’occasione al pubblico, il negozio Pastore, vero e proprio museo del liberty, per concludersi alla Pinacoteca con l’esposizione dei Tritoni dell’antica fontana Pescheria e del plastico realizzato dal maestro d’arte De Marco, alla presenza del sindaco ff Paolo Brunetti, del sindaco metropolitano ff Carmelo Versace e dell’assessore comunale alla cultura Irene Calabrò, che hanno accolto i partecipanti.


Lanzoni: «Passeggiata patrimoniale vuol dire riappropriarsi del senso di comunità»


«La passeggiata patrimoniale è un’occasione per partecipare in modo interattivo, conoscere le memorie dei luoghi, riappropriarsi del senso di comunità – ha affermato la presidente della comunità di via Giudecca, Simona Lanzoni – e in questa tappa finale dove ammiriamo i Tritoni in attesa del loro restauro e della ricollocazione definitiva, vogliamo donare una cartolina che rappresenta un particolare di palazzo San Giorgio, che in pochi notano, la splendida maniglia a forma di drago, simbolo della lotta del bene contro il male e di protezione per la città».
«Ogni mese realizziamo una cartolina dedicata ad uno scorcio, a un particolare della città per diffondere cultura e far conoscere il patrimonio di Reggio a chi partecipa alle nostre iniziative» ha concluso la Lanzoni ringraziando l’amministrazione comunale e metropolitana, il direttore della Pinacoteca e l’Accademia delle Belle Arti che ha realizzato i supporti per l’esposizione dei tritoni.


Fontana Pescheria: il plastico del maestro De Marco


Il maestro d’arte Ilario De Marco ha mostrato il proprio plastico che rappresenta una ricostruzione fedele della fontana Pescheria, chiamata all’epoca del “Plebiscito”, mostrando ai presenti una foto dell’epigrafe
marmorea che si trova al Museo che attesta che la fontana era del 1575 e non del 1571.
Ne ha quindi raccontato la storia, l’origine del nome, le modifiche, dalle cinque bocche leonine di marmo ai “delfini”, e il ruolo importantissimo rivestito dalla fontana per i reggini, non solo per l’approvvigionamento di acqua ma come meta delle serate estive, in particolare in occasione della festa di Madonna.

Aneddoti succosi, tra cui quello delle liti con i messinesi per il sale e le zucche, quello dei trasportatori che portavano l’acqua a casa delle famiglie “bene” che pagavano “due barili un soldo”, e ancora dei messaggi d’amore che le ragazze in età da marito mandavano attraverso di loro ai spasimanti, del personaggio
“Palo di ferro”, strillone e vero e proprio “paraninfo” che combinava i più bei matrimoni.
Il tutto narrato in una stampa dell’epoca letta ai presenti dal sindaco ff Brunetti.


Sindaci e assessore: «Saremo sempre al vostro fianco»


«Oggi abbiamo accertato che i Tritoni sono qui, così a chi diceva che li abbiamo venduti a Nizza insieme ai lampioni e alle ringhiere possiamo dire che esistono e sono ben custoditi», ha scherzato subito Brunetti per poi ringraziare il «movimento virtuoso – nato in via Giudecca – che altre realtà della città dovrebbero prendere ad esempio, un modello per la nostra città che ci inorgoglisce».


«Voglio manifestarvi, ancora una volta, la disponibilità dell’amministrazione su qualsiasi iniziativa, per come possiamo contribuire e collaborare sappiate che noi ci saremo. Queste sono le iniziative che ci piacciono e che valorizzano le tante bellezze di Reggio, ancora oggi purtroppo nascoste» ha continuato
Brunetti. Aggiungendo: «noi l’impegno ce lo stiamo mettendo tutto, c’è ancora tanto da fare, stateci vicino, noi staremo vicino a voi», rassicurando i cittadini sul futuro dei Tritoni e annunciando l’ormai imminente conclusione dei lavori del Tapis Roulant e l’apertura del “Museo dei musei” presso il monastero della Visitazione.


«Il nostro è un territorio che ha delle difficoltà ma se si pensa ai tanti angoli della nostra città, della nostra Calabria, che sono completamente inesplorati, questo ci può dare la forza per affermare che è possibile fare un racconto diverso» ha seguito a ruota il sindaco ff della Metrocity Carmelo Versace,
plaudendo alla strada segnata sinora dall’associazione.


«Da questi esempi virtuosi anche noi amministratori dovremmo imparare e dedicare molto più tempo a cose positive e costruttive e meno tempo a dibattere su cose che magari ci dividono e che non servono ai concittadini – ha proseguito Versace confermando – il sostegno delle istituzioni – perché – manifestazioni come queste servirebbero quotidianamente. Serve uno sforzo corale e fortunatamente è presente questo spirito volontaristico che si mette a disposizione della nostra città, quindi grazie per quello che state facendo».


Sul senso e l’importanza di fare comunità ha riflettuto in finale l’assessore alla cultura Irene Calabrò: «Il vostro è uno splendido esempio di cosa voglia dire fare comunità, una comunità aperta che va in via sussidiaria a incontrarsi con le istituzioni. L’apertura di Palazzo San Giorgio e Palazzo Alvaro è simbolica ed esprime il senso di una comunità che cresce se cresciamo insieme».


«Iniziative spontanee come questa – ha concluso la delegata alla Cultura – mi auguro si susseguano numerose e il nostro ruolo continuerà ad essere quello di supporto per fare in modo che chi si sente comunità possa fruire del nostro patrimonio culturale».

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