In una splendida cornice fornita dal Palazzo storico Avati, con un una presenza di un attento pubblico delle grandi occasioni, con la partecipazione di tanti autori e case editrici sono stati assegnati i premi letterari istituiti dall’Associazione “Girolamo Marafioti” e dalla Libera Università e dallo studio odontoiatrico Laruffa.
«Noi promoviamo la cultura e la lettura-hanno affermato gli organizzatori Piero Cullari e Giovanni Laruffa-perché siamo consapevoli che un popolo che legge è un popolo libero». Una manifestazione che è stata il corollario di tante iniziative che in questi mesi ha visto gli studenti dell’Istituto Rechichi ed oltre 400 persone impegnate nella lettura dei libri in concorso” indicati dalle Case Editrici: “Gli Araldi di Salomone di Francesco Pilieci (Apollo);”Calabria: miti e leggende di una terra senza tempo” di Stella Pinto(Brenner);”Lo chiederò a Neil Young” di Francesco Idotta (Città del Sole);” Storia fantastica del Bergamotto di Reggio Calabria” di Filippo Arilotta (Kaleidon); “La legione scomparsa” di Lilla Sturniolo “(Laruffa); “Anita nel buio” di Matteo Scarfò e Priscilla Muscat (La mongolfiera);”La forza dei sogni” di Erminio Amelio (Pellegrini); “Quando mia madre indossò la maglietta di Franz Beckenbauer” di Francesco Pileggi (Rubbettino). Il premio della critica è andato a Francesco Idotta per il libro “Lo chiederò a Neil Young”, mentre il premio degli studenti del Liceo Rechichi è andato a Lilla Sturniolo con “La legione scomparsa” e il premio “La Fortuna” Città DI Polistena è stato assegnato a Erminio Amelio per il lavoro “La forza dei sogni”.
«Ritrovarsi così numerosi- ha affermato Piero Cullari -e non volendo mancare visto, anche, le avversità atmosfere (gran caldo) ci riconcilia con il mondo della lettura, diventa uno sprono per chi scrive e chi legge e impegna maggiormente le case editrici ad investire soprattutto sui giovani autori».
«Noi come Libera Università-ha sostenuto il Professore Laruffa- abbiamo il compito di promuovere cultura e ricerca come bisogno primario delle nostri genti».