Al Castello Aragonese di Reggio, i costumi ispirati ai quadri di Mattia Preti – FOTOGALLERY

Un luogo che diviene incantato con i colori vivaci dei vestiti delle sue dame, le armature e i cavalieri cortesi. Potranno vivere la magia di ritrovarsi indietro nel tempo i visitatori del Castello Aragonese di Reggio Calabria, in cui, fino al 22 agosto sarà possibile visitare il percorso espositivo “Mattia Preti. Il cavalier calabrese” ideato da Giuseppe Emilio Bruzzese, tributo originale all’artista calabrese del periodo barocco italiano. Non solo eventi di spettacolo ma anche, arte e cultura per la sezione estiva della nona edizione Festival Nazionale del cabaret “Facce da bronzi” ideata e prodotta dall’associazione “Calabria dietro le quinte”.

La mostra itinerante

Come spiega Bruzzese: «Una mostra realizzata 3 anni fa da San Pietro a Maida e poi da lì è partito il nostro modello su come poter interpretare Mattia Preti ovviamente attraverso i costumi. Lui è il nostro fiore all’occhiello per quanto riguarda la pittura seicentesca che si rifà al Rinascimento coi suoi quadri. Così abbiamo realizzato una serie di abiti copiandoli dalle opere. L’obiettivo è istituire una mostra itinerante che riparte dalla nostra città dove c’è sia la sartoria teatrale che la scenografia per far conoscere il cavaliere calabrese attraverso i nostri costumi».

Calabria dietro le quinte

Giuseppe Mazzacuva, presidente “Calabria dietro le quinte” chiarisce che «Attraverso la sezione estiva del festival nazionale del Cabaret “Facce da bronzi” entriamo in quella che è una programmazione culturale e artistica che ci accompagnerà nel mese di agosto, fino al 22 il castello aragonese diventerà sito della una mostra dedicata a Preti, eventi di spettacolo, con cabaret, musica eventi per i bambini, trekking urbano e degustazioni. Quindi l’insieme che va a sposare quello che è un percorso multidisciplinare che è partito lo scorso aprile appunto con il concorso nazionale e si completerà in questa ricca estate. Vogliamo regalare alla città un percorso tra arte e cultura, riscoprendo uno degli artisti più famosi del 600 calabrese attraverso un lavoro minuzioso artigianale».

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