Reggio, la “lezione” dei ragazzi del liceo Da Vinci emoziona Concita De Gregorio: «Mi è tornata l’allegria»

L’occasione è stata la presentazione del suo ultimo libro “Un’ultima cosa”. Qualche giorno fa la lezione della giornalista Concita De Gregorio al liceo scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria. Curiosità da ambo le parti e tanta emozione della giornalista di Repubblica che coi ragazzi si è confrontata su tanti temi di attualità e ha scoperto, con non poca sorpresa, il valore di queste ragazze e di questi ragazzi, donne e uomini del futuro, maturati nella città dello Stretto e pronti a portare il loro humus e le loro conquiste nel mondo. Di seguito l’editoriale che Repubblica ha dedicato ai ragazzi del liceo scientifico Leonardo da Vinci

Chiara Luppino ha 17 anni e sta per partire per le Olimpiadi internazionali di astronomia, in Cina. Lo apprendo per caso: stava suonando con maestria un brano di Schumann al piano e mi sono avvicinata per sapere se volesse proseguire con la musica. No, no — ha sorriso timidissima — il piano lo studio qui a scuola per piacere ma no: è l’astronomia il mio obiettivo. Quinta A, Chiara. In classe con Giuseppe Morabito, che suona la chitarra come un professionista in un concerto, e poi ride, e poi la suona da dietro mettendola sulle spalle e si esibisce con Costanza Scappucci, Quinta B, Costanza canta Rosa Balistreri con una voce nera che non si sa da dove venga, lacrime.

Chiara Caminiti, 15 anni, interpreta una poesia di Amelia Rosselli come se non avesse fatto altro nella vita, Ilenia Cannizzaro, Quarta L, Arianna Monaca, Quarta F, e Mariella Filianoti, Quinta A, sono allieve del laboratorio teatrale della scuola e niente, sembra che vengano da un corso del Piccolo. Poi arriva Biagio Consiglio che è nato e cresciuto a Rosarno, tutte le mattine avanti e indietro in treno per andare e tornare da scuola: ha vinto le Olimpiadi di filosofia e altre quattro o cinque, non ricordo quali, si è appena iscritto a Giurisprudenza a Milano «perché amo molto la mia terra, deve avere ciò che si merita e quello che manca, qui, è la giustizia».

Dice che quando torna a casa in aereo e dal finestrino vede lo Stretto e «vabbè, sì, mi commuovo». Sono stata un giorno con gli studenti del Liceo scientifico Da Vinci di Reggio Calabria, coi loro insegnanti che tengono aperta la scuola anche il pomeriggio: volontari, fanno seminari fino a sera. Duemila e quattrocento studenti. Mi è tornata un’allegria che non so dire.

Condividi
Impostazioni privacy
Privacy e termini di Google