Palmi, nell’incanto delle Note a margine Nicola Piovani ci ricorda che “La vita è bella” – FOTO e VIDEO

Una partitura scritta giorno dopo giorno, emozione dopo emozione. Tale è stata la vita del maestro Nicola Piovani, premio Oscar nel 1999 per la miglior Colonna Sonora del film La Vita è Bella diretto e interpretato da Roberto Benigni. Quando in questo si concretizza un’esistenza, l’unico modo per raccontarla è in note, in punta di dita.

Note musicali e anche note scritte a margine di una «musica di per sé asemantica ma che arriva e resta perchè, come diceva il grande Federico Fellini, anche se non è parlata la musica è pericolosa». Questa una delle “Note a margine” più vicine al cuore di Nicola Piovani che ieri sera ha incantato il pubblico del teatro Manfroce di Palmi, in occasione di un’altra tappa calabrese del suo concerto.

La gioia di un teatro che riapre

Il racconto musicale “Note a margine” del maestro accompagnato da Marina Cesari (sax), Vittorino Naso (percussioni), Marco Loddo (contrabbasso) ha attirato il pubblico delle grandi occasioni nel «ritrovato teatro Manfroce di Palmi dove suonare è stato particolarmente entusiasmante. Con gioia apprendo che questo teatro ha di recente riaperto battenti», ha commentato il maestro.

L’atteso concerto da sold out è stato proposto nell’ambito della rassegna Synergia 48 organizzata dall’associazione culturale Nicola Antonio Manfroce di Palmi, presieduta da Antonio Gargano. Il concerto, introdotto dal giornalista e scrittore Arcangelo Badolati, è stato promosso in collaborazione con Ama Calabria.

La Calabria e quel concerto a Roccella nel 1989

«Conosco bene la Calabria perché la mia attività di musicista esecutore di musiche teatrali è cominciata proprio qui nel lontano 1989 quando su invito di Paolo Damiani suonai a Roccella Ionica. Prima di allora avevo solo composto per il cinema. Quella volta, dopo qualche tentennamento, accettai e composi una cantata con un linguaggio a metà strada tra i riferimenti jazzistici e quelli classici. Da allora è iniziata un’attività che non si è mai fermata. Torno, dunque, con grande piacere in questa terra bellissima dove ho suonato tante volte. Ne ho girate di regioni e posso dire che con la Calabria il creatore è stato molto generoso. Una natura bella e meravigliosa e un mare incredibile che avrebbe bisogno di maggiori cure e attenzione».

Così ha commentato il maestro Nicola Piovani, di nuovo in Calabria con le sue Note a Margine, un racconto musicale apparentemente frammentato, come gli appunti lasciati qui e lì su un foglio o su uno spartito. Un concerto scandito da aneddoti e che si dipana, tra note e parole, schiudendo un mondo ricco di persone, incontri, emozioni e scoperte. Un mosaico variegato, i cui tasselli sono quadri che susseguono accompagnando il racconto e che costituiscono molto più di un semplice sfondo. Sono anche i disegni di Milo Manara a risuonare e narrare.

Note a Margine

Si inizia sulle note della memoria della Resistenza con La notte di San Lorenzo (regia di Paolo e Vittorio Taviani 1982), seguito da Caro Diario (Nanni Moretti 1993), La voce della Luna (Federico Fellini 1990). Da Federico Fellini con gli avventurosi ritorni da Cinecittà sulla trafficatissima Tuscolana e «quella potenza del suo linguaggio immaginifico» fino a Bigas Luna, che «più di mille libri mi ha insegnato cosa sia la Spagna». Spazio, infatti, anche a Prosciutto prosciutto (Jamon Jamon di Bigas Luna 1992) e all’immancabile La Vita è Bella (Roberto Benigni 1997), vincitore del premio Oscar per la migliore colonna sonora. Si sette candidature, il film incassò anche gli oscar per il miglior film straniero e il miglior attore protagonista.

Un omaggio anche a Vincenzo Cerami con la musica scritta per la trasposizione del romanzo d’esordio Un Borghese piccolo, piccolo (1976) e ancora il Tango della Cimice ispirata alla pièce teatrale di Vladimir Majakovskij. Poi il ricordo dei musicisti del cinema muto, sacrificati dall’arrivo del sonoro. «Talenti che mai ebbero la loro occasione e che suonarono pet tutta la vita nell’oscurità». A loro ha dedicato Il Pianino Delle Meraviglie. Poi ancora La melodia sospesa e un tuffo nel passato antico e mitologico con Il volo di Icaro, Partenope e Sette contro Tebe alla riscoperta della continua ispirazione che «la mitologia greca, straordinariamente attuale, ancora oggi offre».

Immancabile l’omaggio a De Andrè con Il Suonatore Jones arrangiato per l’album Non al denaro non all’amore né al cielo (1971). In chiusura ancora la memoria, anche se più recente, con la Trilogia della plastica, scritta per musicare uno spot in tempo di Covid.

Una narrazione ricca di rimandi, citazioni e suggestioni, oltre che di aneddoti, infarcita anche di ironia. Il tutto sublimato nell’arte eccelsa della musica.

«Non un giorno della mia vita senza musica»

«Non so rispondere cosa la musica rappresenti per me. Io ho cominciato casualmente a fare musica all’età di tre anni, poi ho sempre continuato. Non ricordo un giorno della mia vita senza musica. Essenziale come parlare. La musica viaggia insieme a me tutti i giorni, come la parola. Come compositore, musicista e direttore d’orchestra, io svolgo una intensa attività di spettatore. Assisto a molti concerti. Dunque la musica è una presenza essenziale e quotidiana», ha raccontato il maestro, Nicola Piovani.

La musica nel cinema e nel teatro

Dal cinema al teatro passando per alcune composizioni da concerto, segno di una carriera ricca in cui l’incontro con il Cinema è stato tappa fondamentale ma non l’unica cifra della sua grandezza e della sua profondità.

«Il rapporto tra cinema e musica varia molto. All’inizio al cinema muto mancava la parola ma non è mai mancata la musica. Con le pellicole viaggiavano già la partitura da eseguire durante le proiezioni. Tutto un universo che con l’avvento del sonoro è andato disperso nel silenzio generale, lasciando musicisti senza più un lavoro e spesso anche nella disperazione.

Poi è arrivata la musica hollywoodiana, una presenza costante e continua che aveva anche la funzione di coprire i difetti e le imperfezioni della presa diretta. Poi sono arrivati i musicisti che si sono dedicati alla musica rispetto all’immagine. Sono nate grandi scuole e una delle più grandi è proprio quella italiana e con Lavagnino, Cicognini, Rota, Nascimbene Carpi e Morricone. Adesso con la nuova tecnologia e con la nuova distribuzione non solo più nelle sale ma sulle piattaforme, sono cambiati i codici. Ma questa è un’altra storia di cui sanno i giovani». Così il maestro, pianista e compositore, Nicola Piovani.

Nicola Piovani

Nel 1946 nasce a Roma dove ha sempre vissuto e lavorato. Musicista poliedrico ha espresso la sua creatività in diversi generi musicali. La colonna sonora composta per il lungometraggio NP Il segreto di Silvano Agosti dà il via alla sua carriera di autore di musica per il cinema, per il quale ha composto oltre 200 colonne sonore, lavorando con prestigiosi registi italiani e stranieri.
Nel 1971 compone a quattro mani con Fabrizio De André gli album Non al denaro, non all’amore né al cielo e Storia di un impiegato. In seguito, compone numerose canzoni, molte delle quali vengono raccolte nel 2013 in un album intitolato Piovani cantabile.

Sin dall’inizio Piovani affianca al lavoro del cinema quello per il teatro, scrivendo musiche di scena per gli allestimenti, tra gli altri, di Carlo Cecchi, Luça De Filippo, Maurizio Scaparro e Vittorio Gassman. Nel 1989 compone per il Teatro Sistina la musica di I sette re di Roma libretto di Gigi Magni, interpretata da Gigi Proietti, regia di Pietro Garinei. Nel 2002 compone per il Théatre National de Chaillot, la commedia musicale di Alfredo Arias Concha Bonita, libretto di René de Ceccatty, regia di Alfredo Arias. La cantata del fiore, La cantata del buffo, Canti di scena; Concerto in quintetto, Viaggi di Ulisse, La musica è pericolosa, La Pietà Stabat Mater, L’isola della luce, Padre Cicogna (da un poemetto di Eduardo De Filippo).

Nicola Piovani è autore di varie composizioni da concerto: Reflex, per due pianoforti; il Trio Il demone meschino; Ballata epica, per violoncello e orchestra; Carme ispirato alla poesia di Catullo; Cyberknife, rapsodia per clarinetto e orchestra; L’assassino, quartetto per quattro sassofoni; Il volo di mare, preludio concertante per dieci strumenti; la Sinfonia delle stagioni.

Nel 2022 dirige al Teatro Giuseppe Verdi di Trieste Amorosa presenza, opera da lui composta. Nicola Piovani è artista Residente della Fondazione Musica Per Roma e Accademico Effettivo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nel 2001 nominato Commendatore Omri e nel 2008 Chevalier dans l’ordre des Arts et des lettres. Nel 2022 è insignito del Dottorato honoris causa dell’Università Perugia e della laurea magistrale ad honorem dell”Università di Parma.

Prestigioso il suo palmares: 4 David di Donatello, 2 Ciack d’Oro, 5 Nastri d’Argento; 2 Globi d’Oro (Stampa estera), Globo d’Oro alla carriera, Premio le Maschere del Teatro, Sound Stars Award alla carriera, premio Oscar.

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