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Reggio, il docufilm Semidei arriva al cinema: stasera la prima al Barberini a Roma e da giovedì al Lumiere a Reggio

Sabato, in occasione della proiezione delle ore 18, sarà presente il regista Fabio Mollo: «Tengo molto a incontrare il pubblico della mia città e del luogo dove tutto è iniziato. Questo docufilm mi ha fatto il dono di onorare questo legame e, se possibile, di stringerlo ancora di più»

Reggio, il docufilm Semidei arriva al cinema: stasera la prima al Barberini a Roma e da giovedì al Lumiere a Reggio

«Stasera la prima di Semidei a Roma al teatro Barberini con due proiezioni già sold out, alle 21 e alle 21.30 in due sale diverse. Un’altra è già stata aggiunta per domenica alle 12. Da giovedì 22 febbraio al multisala Lumiere a Reggio Calabria. Sarò davvero contento di dibattere sul film dopo la proiezione in programma alle ore 18 proprio a Reggio, sabato 24 febbraio. Tengo molto a presenziare per incontrare il pubblico della mia città e del luogo dove tutto è iniziato. Un legame che questo lavoro mi ha fatto il dono di onorare e, se possibile, di stringere ancora di più». Continua a vivere con grande entusiasmo e soddisfazione questo momento il regista reggino Fabio Mollo che con Alessandra Cataleta ha diretto il docufilm Semidei. In lizza per i David di Donatello e per i Nastri d’Argento, intanto adesso arriva nella sale in Italia.

Il docufilm Semidei, produzione Palomar. È stata realizzata con il supporto della Regione Calabria dipartimento Istruzione, Formazione e Pari Opportunità e fondazione Calabria Film Commission, propone un racconto originale della storia dei Bronzi di Riace. Dal loro ritrovamento, avvenuto il 16 agosto 1972 nelle acque ioniche di Riace, nel reggino, fino ad oggi. La sceneggiatura è di Armando Maria Trotta, Giuseppe Smorto, Massimo Razzi e dello stesso regista Fabio Mollo. Interpreti di loro stessi sono Antonio Alì, Damiano Bevilacqua, Anzhela Brailo, Daniele Castrizio, Stefano Mariottini, Gaia Carlotta Ndoye.

Dopo Roma, non solo Reggio Calabria ma anche Reggio Emilia, dove al Cinema Rosebud sempre sabato 24 febbraio sarà presente l’altra regista Alessandra Cataleta. Poi Cesena, Parma, Capri, Bologna, dove sarà presente il regista Fabio Mollo. Poi ancora Milano, Torino, Genova, Pisa, Firenze, Padova, Bari, Cosenza, Messina e tante altre tappe che ancora si aggiungeranno. Si inizia stasera, al teatro Barberini di Roma dove saranno presenti il regista Fabio Mollo e i produttori di Palomar. Interverranno anche lo scopritore Stefano Mariottini, Giuseppe Smorto, giornalista e scrittore anche lui reggino e uno degli sceneggiatori del docufilm. Modererà il dibattito il giornalista Maurizio Di Rienzo, critico cinematografico.

Candidato al David di Donatello e ai Nastri d’Argento

Presentato in anteprima mondiale alla 21^ edizione delle Giornate degli autori in occasione del Festival di Venezia 2023 lo scorso settembre e proiettato al teatro Francesco Cilea in una serata evento a Reggio Calabria lo scorso dicembre, Semidei arriva adesso nelle sale di tutta Italia per raccontare la storia antica e al contempo pregna di attualità dei due antichi capolavori in bronzo.

A fine febbraio e a maggio sono attesi gli esiti, rispettivamente delle due prestigiose candidature ufficializzate nelle scorse settimane tra i primi 15 documentari in corsa per il Premio David di Donatello – Cecilia Mangini 2024 per il miglior documentario e nella cinquina finalista della categoria “Cinema, Spettacolo, Cultura” dei Nastri d’Argento, il più antico premio cinematografico italiano assegnato dal 1946 dai giornalisti. Ma intanto adesso l’incontro il pubblico.

Uno sguardo inedito

Semidei è un racconto che si propone di andare oltre le suggestioni che le due statue generano per sondare gli abissi dai quali ad un certo punto della storia recente essi sono riemersi, in un certo modo rinascendo, ed esplorare l’antichità e l’attualità universale di cui restano immortale e ineccepibile espressione. Un racconto che, attraverso il linguaggio delle immagini e le testimonianze, radica i Bronzi nell’attualità di ogni epoca in cui continuano a imperversare la guerra e lo scontro tra popoli fratelli.

Antichità e attualità

«Sono davvero contento che questo docufilm arrivi finalmente al pubblico. Abbiamo realizzato un racconto inedito dei Bronzi di Riace. Il nostro approccio è stato fin da subito orientato a far “vivere” le due statue in un mondo, che in ogni sua epoca, si ostina a non ripudiare la guerra e i conflitti. È come se la lotta fratricida tra Eteocle e Polinice, figli di Edipo, non fosse mai finita. Per questo già la nostra narrazione ha assunto connotati peculiari al momento di realizzare le immagini nei due giorni che siamo stati nella sala del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria.

Abbiamo creato un set up teatrale, con luci e messe in scena. Abbiamo puntato su un effetto movimento, percependo e trattando i Bronzi non come due statue ma come due persone. Ci siamo concentrati non solo su quello che sono ma anche su quello che evocano: la lotta tra i fratelli Eteocle e Polinice e il mito di Sette contro Tebe. Ciò che ha ispirato i Bronzi è storia e mito, è puro teatro greco in tutta la sua epicità, ma non solo. È anche rappresentazione straordinariamente e drammaticamente contemporanea della guerra e della sua portata distruttiva. Un monito senza tempo.

Dunque senza nessuna forzatura abbiamo voluto unire il passato al presente. I Bronzi vengono dal passato ma sono anche molto importanti nel nostro presente e lo saranno nel nostro futuro. Non solo capolavori antichi e importanti ad Argo nel V secolo A.C.. Essi parlano al presente importanti e in questo docufilm lo fanno anche attraverso la voce di persone che raccontando la loro esperienza, segnano in modo profondo e autentico questa continuità temporale», sottolinea il regista reggino Fabio Mollo.

Il dono al museo

«Un’esperienza molto intensa di cui vorremmo che anche nel museo vi fosse traccia permanente. Abbiamo già proposto al Museo di Reggio Calabria una versione più fruibile da visitatori e turisti, dunque più breve rispetto alla versione integrale che dura un’ora e mezza. Immaginiamo una sala in cui questo estratto possa essere proiettato arricchendo la visita dei due capolavori. Vorremmo donare al museo questo estratto», sottolinea ancora il regista reggino Fabio Mollo.

La contaminazione con il cinema del reale

«Il nostro è un film sperimentale che in cui lo stile documentaristico incontra e si intreccia con il cinema del reale. Dunque, i Bronzi di Riace rivivranno nelle immagini e anche nelle esperienze che impreziosiscono la narrazione. Dallo scopritore Stefano Mariottini, allo studioso Daniele Castrizio e al restauratore Nuccio Schepis, che sarà presente con me al Multisala Lumiere sabato 24 febbraio per il dibattito sul film. Rivivranno anche nelle testimonianze di persone di Riace e di altri luoghi della Calabria, la cui vita si intreccia con quanto i Bronzi ancora oggi rappresentano», conclude il regista reggino Fabio Mollo.

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