“Rinascita Scott”, i giovani imprenditori reggini grati per l’opera di liberazione della Calabria

«Nella battaglia contro la criminalità organizzata non possono esserci tentennamenti di sorta: o si sta dalla parte della legalità, oppure si  finisce per ingrossare le fila di quanti, con comportamenti anche  semplicemente omissivi, fanno il gioco di chi vuole impedire lo sviluppo della Calabria».

È quanto afferma il direttivo del Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Reggio Calabria, guidato dal presidente Umberto Barreca. Il GGI commenta così l’esito dell’indagine “Rinascita – Scott” condotta dalla procura distrettuale antimafia di Catanzaro: «Esprimiamo sentita gratitudine al procuratore Nicola Gratteri e all’intero corpo della magistratura che, nella nostra regione, sta operando con coraggio per liberare la Calabria dal giogo mafioso. Ma soprattutto – aggiunge il direttivo del GGI reggino – siamo grati per il messaggio di speranza che è stato lanciato a tutti i cittadini e che  riteniamo sia indirizzato principalmente ai giovani calabresi, a quanti non intendono emigrare ma vogliono combattere per lo sviluppo economico sano e per affermare la legalità, in una terra nella quale c’è bisogno 
di rivendicare diritti e non chiedere favori
».

«L’indagine farà il suo corso – prosegue il direttivo dei Giovani imprenditori reggini – con le garanzie che lo Stato di diritto appresta  a tutti gli indagati, ma certamente il quadro emerso da questa inchiesta, al di là dei risvolti penali, segnala gravi ipotesi di cointeressenza tra ambienti criminali e classe dirigente. Riteniamo che, dinanzi a questo spaccato, sia necessaria una rivoluzione che abbia le sue bandiere nel rispetto della legge, nell’etica del lavoro e, senza pregiudizi di sorta, nella pulizia morale che i giovani impegnati a tutti i livelli nella vita pubblica devono pretendere».

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