Mercati, multe agli ambulanti: Imbalzano chiede buonsenso
L’ex assessore comunale: «Sul contenzioso insorto con gli operatori commerciali dei mercati all’aperto, l’Amministrazione comunale assuma una decisione di vera giustizia»

Candeloro Imbalzano in difesa degli ambulanti dei mercati all’aperto della città. «I commercianti che operano all’interno delle aree destinate ai mercati all’aperto, a partire da quelli di Largo Botteghelle nonché a coloro che svolgono la loro attività nei siti di Pellaro, Gallico e Catona – ha affermato – hanno storicamente svolto una preziosa ed importante opera di calmieramento dei prezzi per venire incontro alle fasce meno abbienti dei nostri concittadini, consentendo ai reggini di accedere a prezzi assai contenuti alle diverse tipologie di prodotti offerti, peraltro di ottima qualità, da quelli tipici, agli articoli dei settori abbigliamento e calzaturiero.
Nel corso degli otto anni durante i quali abbiamo avuto la responsabilità politico-amministrativa del comparto, a fronte di una strisciante e crescente crisi economica, ci siamo sempre e doverosamente sforzati di metterli nella migliore condizione di poter operare, coscienti del loro insostituibile ruolo, anche con aperture straordinarie quando possibile, a partire dai periodi delle feste di Natale».
Imbalzano, che per due consiliature (dal 2002 al 2010), è stato assessore alle Attività produttive al Comune, con deleghe estese anche ai mercati all’aperto, ha continuato dicendo che «proprio perché coscienti della loro preziosa funzione economica e sociale, non riusciamo a comprendere la inusitata severità adottata dall’Amministrazione comunale nei loro confronti nei mesi scorsi, a seguito della necessaria rimodulazione dei posteggi per fronteggiare al meglio l’emergenza Covid.
Una operazione questa che andava concertata, come sempre avvenuto in passato, con gli stessi operatori e con le associazioni commerciali della provincia di Reggio, pur con le necessarie cautele, attraverso rapporti comunque diretti e con scelte di reciproca condivisione. La mancata comunicazione tra i due interlocutori lamentata dagli operatori del settore, costituito da padri di famiglia assai responsabili, ha prodotto un inaspettato contenzioso a seguito di decine di salate contravvenzioni elevate dopo la riapertura dei mercati stessi, una volta assicurata la necessaria e generale sicurezza, con veri e propri salassi sui commercianti in questione».
Imbalzano ha spiegato che «in situazioni di questo tipo debba prevalere il buonsenso e l’equilibrio soprattutto da parte dell’Amministrazione comunale, che deve individuare possibili soluzioni per affrontare il generale e imponente contenzioso venutosi a creare per decine di migliaia di euro, piombate sulle gracili spalle di decine di famiglie, già stremate dalle drammatiche conseguenze di una pandemia senza fine e che non fruiscono di alcun tipo di ristoro da parte del Governo. Buonsenso ed equilibrio che servano a ridare serenità a tanti lavoratori e sollevino Prefettura, ed, in ultima istanza, Giudici di Pace dall’incombenza di dover esprimersi su una problematica che riguarda una intera categoria, non singole persone, e che potrebbe gravare, con inutili spese di giudizio, sulle stesse casse comunali».