lunedì,Aprile 29 2024

Reggio, assistenti educativi senza stipendio da oltre quattro mesi. La denuncia

«Degradante mendicare la retribuzione per un servizio prestato all’infanzia fragile della nostra città»

Reggio, assistenti educativi senza stipendio da oltre quattro mesi. La denuncia

«Da novembre a oggi senza stipendio. Solo 15 giorni di ottobre corrisposti, anche con una paga oraria sbagliata. Ci sembra degradante elemosinare un diritto a fronte di un servizio prestato con diligenza e dedizione alle bambine e ai bambini fragili della nostra città». Rosy Chirico è tra i 160 assistenti educativi delle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado della città di Reggio Calabria, senza stipendio da oltre quattro mesi. Figure centrali per l’autonomia delle alunne e degli alunni con disabilità gravi che, proprio per la delicatezza della loro condizione, specie in questo frangente di pandemia, non hanno risparmiato energie anche quando le scuole sono rimaste chiuse.

Lavoro anche durate le chiusure

«Ci siamo recati anche quando erano in vigore le ordinanze di chiusura degli istituti scolastici per non far mancare il supporto alle famiglie e non lasciare indietro le bambine e i bambini che a casa non avrebbero potuto seguire le lezioni in didattica a distanza. Ci rendiamo, inoltre, conto di essere il collante emotivo tra l’insegnante di sostegno e il bambino e questo ci responsabilizza oltremodo», ha spiegato Rosy Chirico, assistente educativa. Un servizio necessario e garantito, dunque, con grande senso di responsabilità nonostante la vaghezza degli impegni assunti dal Comune di Reggio che non eroga il servizio con somme del suo bilancio ma con le risorse comunitarie Poc (Piano Operativo Complementare) del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Dunque un altro iter, evidentemente gravato da ritardi e criticità, su cui però ai diretti interessati, nonostante le sollecitazioni, non è stata fatta mai chiarezza.

Gli impegni della politica

«Lo scorso ottobre il sindaco Falcomatà ci aveva convocato per assicurarci che ci sarebbe stata regolarità nel lavoro e nell’erogazione degli stipendi da parte delle cooperative affidatarie del bando per il servizio. Ad oggi le cooperative non hanno ricevuto alcuna somma e noi siamo senza stipendio da oltre quattro mesi. Vorremmo capire cosa sta succedendo ma anche le richieste avanzate agli assessori sono state seguite da risposte vaghe e superficiali», ha sottolineato Elvira Pizzi, assistente educativa. Amarezza e indignazione per una situazione destinata a protrarsi, vista l’assenza di riscontri alle richieste. Ad oggi si continua a lavorare per non privare famiglie già vulnerabili di un supporto divenuto nel tempo l’unico in grado di offrire continuità alle alunne e agli alunni più fragili. Ma né giusto né sostenibile è lavorare senza retribuzione. A ciò si aggiunge che gli stessi assistenti educativi aspettano ancora di ricevere cassa integrazione e tfr relativi allo scorso anno scolastico.

«Abbiamo già vissuto il Natale e, purtroppo, ci prepariamo anche ad una Pasqua senza stipendi. Nonostante le richieste di chiarimenti e di risposte, ci ritroviamo ancora a mendicare gli stipendi», ha evidenziato Rosy Chirico.
«Siamo in grande difficoltà. Alcuni più di altri. Non ci siamo mai fermati nonostante la pandemia e l’assenza di retribuzione. Abbiamo sempre fatto e faremo il nostro dovere perché sappiamo quanto sia importante non privare del nostro supporto chi ha già tante difficoltà quotidiane. Noi lavoriamo ma crediamo sia giusto che il lavoro sia retribuito», ha concluso ancora l’assistente educativa Elvira Pizzi.

top