venerdì,Aprile 26 2024

Reggio, prospettive di rinascita per la storica Stazione sperimentale per Agrumi

Nel programma della Camera di Commercio il rilancio della struttura e la Dop per il frutto del Bergamotto reggino

Reggio, prospettive di rinascita per la storica Stazione sperimentale per Agrumi

Ammodernamento e valorizzazione da conseguire dopo anni di commissariamento e stasi durante i quali il rischio è stato persino quello dell’estinzione. Nel 2009, in fase di riordino, era stato inizialmente deciso di sopprimerla e di accorparla alla Stazione sperimentale per l’industria delle Conserve alimentari con sede a Parma. Ammodernamento e valorizzazione, dunque, e con essi il recupero della dimensione nazionale della vocazione agrumicola del territorio di Reggio Calabria, non a caso, scelto nel secolo scorso per essere sede di una delle nove Stazioni sperimentali per l’Industria con la particolare competenza in materia di Essenze e dei Derivati dagli Agrumi. Queste le parole chiave del piano di rilancio avviato nel 2019 dalla Camera di Commercio reggina. al fine di riqualificare e restituire piena operatività alla Stazione sperimentale per l’Industria delle Essenze e dei Derivati dagli Agrumi.

Allocata a Reggio Calabria nel 1918, nata come unica in Italia dedicata al settore, dal 1999 Ente pubblico economico, dal 2010 la Stazione è un’azienda speciale della Camera di Commercio, con Natina Crea direttrice.

Il Contratto Istituzionale di sviluppo Cis Città Metropolitana Reggio Calabria

«La proposta attiene all’ammodernamento infrastrutturale, con la previsione di un’area museale, dell’ala del piano terra dello stabile di via Tommasini di proprietà della Stazione, al ripristino dell’orto botanico sito alle spalle del deposito Atam, dove insiste anche un prefabbricato da adibire ad aule multimediali, e all’acquisto della strumentazione per i laboratori di analisi, ormai da allestire nuovamente», ha spiegato Antonino Tramontana, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria.

Due milioni di euro per il progetto di ammodernamento strutturale e dei laboratori e per il ripristino dell’orto botanico nella proposta dei contratti Istituzionali di sviluppo Cis Città Metropolitana Reggio Calabria, a causa del Covid ad oggi bloccati.

La Camera di Commercio però ha scelto di non fermarsi e di appaltare, investendo intanto la somma complessiva di 150 mila euro, per la riqualificazione dei laboratori e l’acquisto di nuovi macchinari.

«Speriamo che il progetto venga finanziato nel più breve tempo possibile, intanto non ci siamo fermati e partiremo in questi giorni con i lavori nei laboratori che dovranno essere rinnovati e allestiti con nuovi macchinari entro 90 giorni», ha poi annunciato il presidente Tramontana.

La Stazione e la sua dimensione culturale

Già in corso il progetto di recupero dell’immenso patrimonio librario della autorevole e antica biblioteca La Face e in atto anche una fruttuosa collaborazione con la facoltà reggina di Agraria sui fronti strategici e fondanti dell’analisi e della ricerca, la Camera di Commercio adesso punta ad un rilancio più complessivo e, partendo dai laboratori siti al piano superiore dei due di proprietà della Stazione, intende fermamente restituire alla Stazione sperimentale una dimensione produttiva piena, coltivando anche la prospettiva di inserimento in un itinerario culturale e turistico. «Abbiamo immaginato un percorso che dai campi catalogo, dalla natura, approdi alla tecnologia e ai laboratori, facendo tappa alla biblioteca e al polo museale dove saranno esposte le antiche macchine di lavorazione, già patrimonio della Stazione», ha sottolineato il presidente Tramontana.

Ci sarebbe anche in cantiere il progetto di allestire un istituto di profumeria, unico nel suo genere, nell’ala della Stazione sperimentale di proprietà del Comune di Reggio Calabria che affaccia su via Lemos e che non rientra nel progetto di ammodernamento presentato.

La collaborazione con la facoltà di Agraria dell’università Mediterranea di Reggio

«In questi anni l’attività della stazione è andata avanti grazie alla collaborazione con la facoltà di Agraria e in questi anni abbiamo condotto anche diversi studi su nuovi portainnesti per il nostro Bergamotto e per il limone di Rocca Imperiale. Inoltre particolare attenzione è riservata all’agrume calabro-campano Limmo, grazie ad una collaborazione con l’università Vanvitelli di Napoli», ha evidenziato il presidente Tramontana.

Si è consolidata nel tempo ormai una fruttuosa sinergia tra la Stazione sperimentale per l’Industria di Essenze e dei Derivati dagli Agrumi e la facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria per l’espletamento di analisi e ricerca, dunque in ambito laboratoriale e di gestione del campo catalogo, dove già sono in essere importanti studi sulle piante relativamente ai portainnesti e a nuove cultivar. «Una collaborazione che proseguirà e alla quale teniamo senza però voler rinunciare ad una prospettiva di autonomia che consentirà alla stazione di crescere in termini di lavoro e conseguentemente anche di personale, che al momento consta solo di cinque unità. Prossimamente sarà impegnato anche un dottorando di ricerca in Agraria. La Stazione dovrà puntare a crescere da ogni punto di vista e a conseguire una piena operatività dei suoi laboratori. È nata e resta una struttura di valenza nazionale e come tale dovrà tornare ad essere un’eccellenza», ha sottolineato ancora Antonino Tramontana, presidente Camera di Commercio di Reggio Calabria.

Novità anche per il frutto del Bergamotto

Nel programma della Camera di Commercio anche un impegno per l’oro verde del nostro territorio.  Nei giorni scorsi si è tenuta, infatti, una riunione con le associazioni di categoria degli agricoltori presenti in Camera (Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri) e la facoltà di Agraria. «In questa occasione, stanti il crescente numero di coltivazioni anche in Sicilia e in Puglia, è emersa l’esigenza, già tramutatasi in intento, di tutelare le piantagioni di bergamotto della costa reggina. L’avvio della procedura per ottenere il riconoscimento della Dop, denominazione di origine protetta, per il frutto del bergamotto è stata individuata come la strada da intraprendere per assicurare la tutela. Il frutto del bergamotto ha, infatti, specificità e impieghi di notevole importanza anche in gastronomia, pasticceria, medicina etc», ha annunciato il presidente Tramontana.

«Si è optato per una Dop (Denominazione di Origine Protetta) piuttosto che per una Igp (Indicazione Geografica Protetta) per dare anche un impulso importante alla filiera e all’imprenditoria di settore. La Dop è infatti riconosciuta laddove avvengono la produzione e ogni fase della lavorazione, non solo alcune fasi come nel caso della Igp. Dunque è più restrittiva ma è anche molto più stimolante», ha concluso Antonino Tramontana, presidente Camera di Commercio di Reggio Calabria.

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