venerdì,Aprile 26 2024

Trasporti, Città metropolitana entra in Atam: si ampliano servizi e programmazione

Perrelli: «In particolare l’idea è quella di raggiungere Villa San Giovanni ed i comuni limitrofi attraverso una maggior economicità del servizio»

Trasporti, Città metropolitana entra in Atam: si ampliano servizi e programmazione

L’ingresso di Città metropolitana nel capitale di Atam è il primo di tre passaggi che si verificheranno nel breve e medio periodo.

Programmazione

Come chiarisce l’amministratore unico di Atam, Francesco Perrelli: «Nel breve periodo si darà un supporto alla Città metropolitana si potrà dare un aiuto nell’attività di programmazione e pianificazione dei servizi. La Città metropolitana ha competenze anche per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, queste competenze, nel prosieguo saranno trasferite dalla Regione Calabria, secondo un percorso avviato da alcuni anni. Il prossimo step sarà il trasferimento di competenze, fondamentale però che esse siano poi realizzate da un soggetto che è a conoscenza del settore. Il supporto sarà svolto da Atam che ha competenze in termini di mobilità. tutto ciò si potrà fare da subito. Prossimamente in Città metropolitana ci sarà una cabina di regia che avrà contezza delle esigenze dell’utenza e dei cittadini, ed integrerà, come già stiamo facendo per la città di Reggio, con le esigenze di tutto il territorio metropolitano. Con un sistema di tariffazione integrata da Reggio ed il resto del territorio della città metropolitana e sinergia in termini di servizi e di coincidenze, con una maggiore attenzione in termini di programmazione».

Aumentano i servizi

Il secondo step è una integrazione dal punto di vista del servizio, la nuova Atam partecipata dalla città metropolitana avrà anche la possibilità di gestire i servizi ad integrazione di ciò che già realizza. «In particolare l’idea è quella di raggiungere Villa San Giovanni ed i comuni limitrofi attraverso una maggior economicità del servizio». Sarà un ritorno perché il servizio di collegamento alla stazione di Villa o agli imbarchi era realizzato molti anni fa. Tuttavia puntualizza Perrelli «Non si andrà oltre perchè Atam nasce per essere un’azienda di trasporto pubblico urbano, fa linee extraurbane, ma sono un’eccezione, il 90% di servizi, linee e personale è dedicato al trasporto urbano. Reggio e villa sono conurbate per cui si continuerà a fare trasporto urbano con i mezzi che ha sempre utilizzato».

Mobilità, nell’area integrata dello Stretto

Il terzo step è quello relativo alla costituenda Area integrata dello Stretto, un lavoro avviato con il comune di Reggio, e le città metropolitane di Reggio e Messina. «Atam è stata molto presente pur non essendo un’istituzione che ha questa prerogativa, ha fatto da supporto tecnico per arrivare alle attività che si sono svolte in questi anni per arrivare a questo risultato storico perché Reggio e Messina sono le città metropolitane più piccole a livello nazionale, Reggio dal 2014 in ritardo dopo l’istituzione delle altre post riforma costituzionale del 2001, in questi termini la città sconta una difficoltà enorme in fase di partenza.

La vicinanza tra Reggio e Messina può diventare una risorsa importante perché può portare anche attraverso una semplice convenzione, come prevista dal Tuel, senza stravolgimenti di carattere costituzionale. Le due città restano autonome, con un’agenzia per la mobilità integrata nell’Area dello Stretto, che già esiste in altre città da tempo, che farà da collante rispetto al trasporto locale pubblico, con servizi integrati sia in termini di orari, sia in termini di tariffe, con riduzione della tariffa per un numero maggiore di chilometri che saranno sia su Reggio che su Messina e che contempleranno anche le miglia marittime, coi chilometri tra una sponda e l’altra. Il terzo obiettivo che ci si pone è di medio periodo perché il tutto è in fase avanzata di costruzione ed io penso che entro la fine dell’anno si possa formalizzare l’accordo tra le due città che vorrà dire per Atm Messina e per Atam città metropolitana una funzione strategica di cui beneficeranno tutti i territori della Città metropolitana».

Le perdite

E sull’anno in piena pandemia, Perrelli sottolinea: «Per quanto riguarda il servizio è chiaro che abbiamo avuto delle limitazioni governative e regionali sul numero di chilometri che potevamo realizzare, soprattutto nel primo lockdown la riduzione è arrivata al 30% i chilometri rispetto a quelli per cui siamo autorizzati. Attualmente nei periodi non scolastici facciamo il 50%. Questo ha portato le persone ad organizzarsi differentemente considerata la limitazione delle corse, a cui ha corrisposto una riduzione degli abbonamenti, non dei biglietti. Non è un fenomeno di Atam ma dell’intero territorio nazionale. A ciò si aggiunga l’effetto negativo della comunicazione sull’uso del trasporto pubblico locale con una serie di notizie, a volte non veritiere, sulla pandemia e sulla circolazione del virus tramite i mezzi tpl. Sia in Atam che in altre aziende non hanno trovato riscontro. Hanno fatto i controlli i Nas con un’ispezione accurata e non hanno contestato nulla: siamo molto tranquilli e sono tranquilli i nostri dipendenti. Con lo screening sierologico abbiamo verificato che da noi su 180 circa persone solo 11 avevano avuto il contagio da gennaio 200 fino a dicembre. Questo significa che le misure che abbiamo adottato all’interno dell’azienda sono state adeguate. Sono soddisfatto per come abbiamo reagito alla pandemia e alla crisi».

Resta tuttavia il problema dal punto di vista economico. «Abbiamo avuto una riduzione dei ricavi di circa un milione di euro, su un bilancio di circa 16 milioni è pesante. Una parte è stata recuperata quest’anno, con i ristori, però anche per il ristoro del primo trimestre della pandemia, marzo maggio, è arrivato a dicembre e si avverte, nei tempi di pagamento dei fornitori. Resta però la necessità di razionare una parte dei nostri debiti in un periodo più lungo nel piano di risanamento aziendale che durerà fino al 2023».

Trentuno assunzioni

Ma Atam è una nota positiva nel territorio «Abbiamo proceduto a 31 assunzioni nel concorso per autisti, l’ultima delle quali un mese fa, in un periodo in cui non assume nessuno. Abbiamo una graduatori aperta, alla quale riteniamo di poter attingere nel corso dell’anno per altre 6 o 7 unità, comunque con il turnover semplici degli autisti. Cosa che fino a qualche anno fa non era per nulla scontata. Se si dovesse arrivare preso alla fase tre, di cui abbiamo parlato, perché la fase due riguarda tecnici specializzati nella mobilità».

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