Trasporti, Fast Confsal Calabria: «Non alta velocità di sistema, ma alta velocità di rete»

Serve chiarezza dalla politica calabrese su ciò che è stato fatto per i fondi del Recovery al Sud e, in particolare, per la Calabria. A chiederlo è Vincenzo Rogolino, segretario generale FASTCONFSAL  Calabria che, già a fine gennaio aveva lamentato che «il Governo Conte 2, nonostante un Ministro ad hoc per il Sud (Giuseppe Provenzano), aveva  ignorato il malessere di parte del Sud e in particolar modo della nostra Calabria. Scrivemmo che, con una tempesta di esternazioni esterofile, quel Governo ci prometteva una pioggia di miliardi di euro in arrivo dall’UE  grazie al Recovery Plan; Recovery Fund; PNRR;  NextGeneration EU»La verità è ben diversa, ed ha un sapore molto più amaro.

«Per il  Sud   sugli oltre 200MLD da investire in varie tranche, venivano riservati  poco più di 700mln di euro. Ebbene, nonostante sia cambiato il Governo, siamo costretti a ritornare sulla questione. Avremmo voluto non affermare che anche questo Governo è scivolato sulla politica degli annunci, quando il Ministro Giovannini, riferendosi alla tratta Battipaglia-Reggio Calabria, aveva assicurato trattarsi di sistema di “Alta velocità.”

Purtroppo dal tracciato e dalle carte che abbiamo avuto modo di visionare la tratta Battipaglia-Praia a mare  scorrerebbe  parallelamente all’autostrada coinvolgendo la Piana del Sele, il medio Sele e il vallo di Diano, appare evidente che non si tratta  di sistema  Alta velocità ma di sistema Alta velocità di Rete ossia una infrastruttura ferroviaria capace di assicurare al massimo una velocità di circa 200Km orari contro i 300/350 possibili nelle linee ad AV».

Il triste epilogo è «niente riduzione epocale delle “distanze” come annunciato dal Ministro Giovannini ma solo una riduzione di circa un’ora di percorrenza. A questo punto la classe politica calabrese deve chiedere e fare chiarezza, non può continuare nella mediocrità asfissiante dovuta a un silenzio complice o peggio a un disinteressamento colpevole. Arriveranno miliardi di euro che provocheranno un indebitamento anche per  le future generazioni, pertanto non possiamo sprecare con progetti sbagliati una opportunità reale di sviluppo per la nostra terra, le risorse previste dovranno essere investite  oculatamente e con intelligenza, non ci sarà un altro appello. Gli investimenti sbagliati degli anni 70/80 ( V° centro Siderurgico Gioia Tauro, Liquilchimica Saline Joniche, Officine Grandi Riparazioni FS ) ancora pesano come macigni sulla nostra collettività».

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