Casa di Cura Villa Aurora, l’Usb proclama lo stato di agitazione del personale

Stato di agitazione del personale proclamato dall’Usb reggina per i lavoratori della Casa di cura Villa Aurora. «Non è la prima volta che la nostra Organizzazione Sindacale è costretta a proclamare lo stato di agitazione del personale della storica struttura reggina da qualche anno in mano al “gruppo Crispino».

Il sindacato, ancora una volta, denuncia che, sin da suo arrivo, la «nuova proprietà si è caratterizzata per atteggiamenti penalizzanti per i “lavoratori garantiti”, quelli assunti a tempo indeterminato ereditati dalla precedente gestione. Si tratta di turnazioni irregolari come gli orari spezzati cui sono costretti i fisioterapisti – illogici e irrazionali in periodi normali, ancor di più in un periodo di pandemia come quello che stiamo attraversando – o come l’esclusione dai turni notturni degli infermieri a favore di lavoratori “multifunzione” a tempo determinato o addirittura a partita IVA. Comportamenti denunciati da tempo ai vari organi competenti ma che lasciano imperturbabili i proprietari che continuano nella loro azione tesa a liberarsi dei lavoratori garantiti, per sostituirli con altri più ricattabili e meno costosi».

All’ennesima protesta si arriva dopo la collocazione in Fis  (una delle varie tipologie di ammortizzatori sociali) i fisioterapisti. «Questo è avvenuto agli inizi del mese scorso, a seguito di oggettive difficoltà del reparto in questione, con la garanzia che si sarebbe trattato di una misura assolutamente temporanea. Invece dobbiamo registrare che il FIS per i fisioterapisti è stato rinnovato, nonostante il numero di pazienti sia tornato quasi ai livelli normali. Ma la cosa che riteniamo assolutamente immorale e vergognosa è che i fisioterapisti a tempo indeterminato stanno a casa pagati – quando lo saranno – con i soldi dell’Inps, mentre nei reparti ci stanno i fisioterapisti a Partita IVA e ben tre tirocinanti, figura lavorativa diventata tristemente famosa nella nostra regione per essere sinonimo di sfruttamento.

Come USB – chiude la nota –  siamo pronti a difendere in ogni sede, anche legale, la dignità dei fisioterapisti e di tutti i lavoratori, contro tutti gli imprenditori come i Crispino che lucrano sulla pelle dei propri dipendenti e sulla salute delle persone, e contro chi dovrebbe controllare e non la fa».

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