Caso Vesper, Aloisio al titolare: «Grazie per un atto fatto in una situazione ambientale difficile»

«Continueremo a sostenere e rappresentare chiunque deciderà di seguire l’esempio di Gianfranco Laganà convinti che, solo se saremo uniti, questa è una battaglia che alla fine vinceremo perché insieme, è bene sia chiaro a tutti, siamo più forti di uno sparuto gruppo di cialtroni che vorrebbe, con la forza vigliacca della prepotenza e della paura, continuare a tenere sotto scacco un’intera comunità». Così Claudio Aloisio, presidente di Confesercenti dopo l’episodio di denuncia del titolare del Vesper, nei confronti dei suoi estorsori, che ha fatto tanto clamore.

Chiarisce Aloisio che «Quello di Gianfranco Laganà, titolare del Vesper e dirigente della Fiepet, la categoria di Confesercenti che rappresenta i pubblici esercizi, è un gesto straordinario nella sua normalità.  Denunciare coloro che, con la spocchia di chi si sente intoccabile, cercano di prevaricare, vessare, farla da padroni in casa d’altri, dovrebbe essere una cosa ovvia ma, alle nostre latitudini, non lo è affatto».

E poi ricorda «Ho conosciuto Gianfranco durante l’inizio della pandemia quando, giudicando positivamente il lavoro svolto dall’associazione a tutela della categoria dei ristoratori, venne in sede per iscriversi. Da allora abbiamo iniziato un percorso, insieme a tanti altri suoi colleghi, con l’obiettivo di supportare un settore tra i più colpiti in questo difficile periodo ma, soprattutto, di programmare il futuro di un territorio dalle infinite potenzialità ancora inespresse.

Durante i tanti incontri e le varie iniziative messe in campo in questi mesi ho avuto modo di apprezzare la serietà, la pacatezza, l’umiltà e la concretezza di una persona che, senza clamori, lavora con passione e professionalità credendo in ciò che fa e investendo con convinzione nella propria città».

A proposito della campagna di solidarietà nei confronti dell’imprenditore vessato: «Tutto ciò può fare solo piacere perché sono queste le giuste reazioni di una comunità che vuole cambiare e non ha più intenzione di rimanere sotto il giogo di un cancro come la Ndrangheta, che da sempre ne frena lo sviluppo.

Non posso quindi che ringraziare Gianfranco per quello che ha fatto. Un atto che in una difficile situazione ambientale come la nostra, assume un valore altro, più grande della semplice denuncia: il valore dell’esempio, di chi non si piega e si affida con fiducia allo Stato.

Non ritengo giusto, però, dimenticare chi non ha avuto questo coraggio. Tanti imprenditori che continuano, direttamente o indirettamente, a subire in silenzio ma non per questo devono essere considerati vigliacchi o, addirittura, “complici”. Sono invece vittime da sostenere e comprendere perché nessuno può pretendere che chi lavora onestamente debba essere anche un “eroe”.

Per tale motivo è importante che lo Stato faccia un ulteriore sforzo per dimostrare la vicinanza a chi decide di denunciare tramite, ad esempio, il rafforzamento delle norme a tutela delle vittime e la semplificazione dell’accesso agli aiuti economici. Le strette di mano e le prese di posizione pubbliche sono segnali importanti, certo, ma se non accompagnati da interventi rapidi e concreti rischiano di rimanere semplici e autoreferenziali “esercizi di stile”».

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