domenica,Giugno 16 2024

Un campus universitario internazionale d’eccellenza nelle ex Ogr di Saline Joniche

Il progetto Agapi alle battute finali: sei università con Mediterranea capofila, aziende di livello ed enti locali. Un investimento da 90 milioni di euro per fare rinascere l'intera area greco calabra

Un campus universitario internazionale d’eccellenza nelle ex Ogr di Saline Joniche

Si chiama Campus Agapi ed è Il progetto finalizzato alla creazione di un Distretto dell’Innovazione, nella zona di Saline Joniche nel reggino dove sviluppare la cooperazione tra l’Università Mediterranea, con i suoi dipartimenti, altri Enti di Ricerca ed aziende nazionali e internazionali leader nel settore dell’innovazione

Il progetto permetterebbe il recupero e la riqualificazione di un’area industriale, complessivamente estesa per 37 ettari, abbandonata da molti anni ed ormai in fase di degrado.  La realizzazione del Campus avrebbe un’importante ricaduta occupazionale, stimata in circa 400 unità. Ne abbiamo parlato con Domenico Rosaci, assessore al bilancio del comune di Montebello jonico.

Domenico Rosaci

Progetto Agapi, di cosa si tratta?

«È forse la più grande idea innovativa che c’è in questo momento per tutta l’area grecanica e anche per il Sud Italia perché un progetto curato dall’università Mediterranea, che sarà impiantato nelle ex Ogr di Saline joniche, su un’area di 37 ettari. Siamo ad un buon punto di sviluppo perché il progetto ha già superato la prima fase di selezione, vanta l’apporto di ben sei università, di cui una americana, e di primarie aziende che si occupano di tanti temi: dallo spazio fino alle telecomunicazioni ed innovazione. Non dimenticando il folto gruppo di enti locali e aziende locali che fanno parte della compagine».

Quali fondi è previsto utilizzare?

«La cifra totale dovrebbe essere di 90 milioni di euro con i fondi di coesione e sviluppo, che prevedono investimenti nelle aree disagiate. Bisognerebbe pensare ad un cambio di paradigma e rivoluzionare l’antico adagio che vuole che da noi nulla possa fiorire. E invece abbiamo un gigante addormentato, che è questa enorme fabbrica delle ferrovie, che è in ottimo stato di conservazione e riposa lì da 30 anni e aspetta che qualcuno la porti a nuova vita. L’idea è ecocompatibile, non consuma suolo, è innovativa e porta sviluppo».

Cosa nascerebbe a Saline?

«Un campus universitario d’eccellenza, dove s’incontrano aziende e imprese, dove l’università esce dalle sue aule e arriva sul territorio, in partnership con anche gli enti locali. Lo sviluppo che possiamo immaginare è tra i più grandi, avremo una struttura completamente ecosostenibile che produrrà energia e non ne consumerà e potrà apportare benefici direttamente sul territorio e a livello internazionale».

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