mercoledì,Maggio 1 2024

Il sindacato unitario dei consulenti del lavoro esce da Confprofessioni

Secondo quanto spiegato dall'Ancl la decisione è stata presa dopo aver constatato che la confederazione «non ha dato supporto ai bisogni reali quotidiani dei professionisti calabresi»

Il sindacato unitario dei consulenti del lavoro esce da Confprofessioni

L’Ancl calabrese, «preso atto dell’impossibilità concreta di avere delle corrette relazioni all’interno della Confederazione Italiana delle Libere Professioni – Confprofessioni, delegazione della Regione Calabria – ha scelto di applicare il recesso dalla confederazione stessa».

L’Ancl calabrese ha spiegato che «fin dalla sua costituzione, in linea con quanto portato avanti dall’associazione a livello nazionale, ha aderito e partecipato con spirito costruttivo a tutte le attività locali e nazionali della Confederazione Italiana delle Libere Professioni. Purtroppo, in un momento di grande difficoltà per le libere professioni, abbiamo assistito in Calabria ad una confederazione assente rispetto alle istanze ed all’ampia disponibilità mostrata dal sindacato unitario dei Consulenti del Lavoro.

Per noi è imprescindibile partire dal presupposto che Confprofessioni avrebbe dovuto essere la voce a supporto dei bisogni reali quotidiani dei professionisti calabresi. Oggi in Calabria questa voce risulta assente; in un momento nel quale i professionisti sono da un lato completamente schiacciati da una burocrazia scelerata e dall’altra sono vittime di un mercato con criticità che vengono si da lontano, ma acuite dalla crisi pandemica.

I Consulenti del Lavoro, come categoria professionale, non sono abituati a vivere di rendite di posizioni e piuttosto che rimanere impassibili, e dunque complici, rispetto all’inerzia registrata fin qui preferiscono uscire dalla Confederazione e fare la propria parte in una Regione che ha necessità di politiche sindacali, e per il lavoro, autorevoli ed al passo con i tempi».

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