Reggio, raccolta firme per il salario minimo

Sul corso Garibaldi a Reggio Calabria per raccogliere firme per il salario minimo ci sono i Riformisti della Sinistra europea e Unione popolare. Negli ultimi trent’anni i salari medi italiani sono diminuiti del 3% secondo i dati dell’Ocse, mentre in altri paesi dell’Europa sono aumentati del 30, 40 e 50%. Negli anni centinaia di miliardi sono stati trasferiti ai profitti attraverso rinnovi contrattuali a perdere spesso bloccati per anni e un uso del fisco contro lavoratori dipendenti e pensionati a favore del lavoro autonomo dei profitti e delle rendite.

Ad avere il salario indegno di un paese civile non sono solo i lavoratori privati illegalmente di un contratto e nemmeno solo i milioni di dipendenti costretti a subire contratti pirata firmati da sindacati patronali. Ad avere i salari vergognosi sono anche lavoratori con contratti firmati dai principali sindacati nazionali. Per questo, a causa della dilagante precarietà, oggi in Italia un Lavoratore o una lavoratrice su 4, giovani e donne, sono poveri; 1/3 dei lavoratori guadagna meno di 1.000 euro al mese.

Tutto ciò è aggravato dall’aumento drammatico del carovita provocato da guerra, sanzioni, speculazione e iniquo rialzo dei tassi da parte della Bce che colpisce tutti i salari riducendo nel quale il potere di acquisto di più del 10%. da qui l’invito « lottiamo uniti per aumenti generalizzati di tutti i salari, contro tutte le forme di precarietà il part time involontario, il lavoro nero e quello grigio. La lotta è per l’istituzione un salario minimo legale di 10 euro l’ora, indicizzato all’inflazione al di sotto del quale nessuno stipendio o salario può andare».

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