Reggio, Asnali: «No allo spostamento del mercato di via Tito Minniti»

«Apprendiamo dagli organi di stampa che l’assessore Angela Martino ha proposto, alla giunta comunale, lo spostamento del mercato di Via Tito Minniti nell’area interna di Piazza del Popolo. Asnali nei mesi scorsi aveva chiesto un confronto con l’assessore Martino, il sindaco e l’Ufficio per discutere della regolamentazione dei mercati rionali e proporre un piano di rilancio degli stessi ma, a oggi, nessuna iniziativa e stata intrapresa in tal senso. Anzi, come denunciato in prefettura, le criticità sono aumentate e l’abusivismo dilaga». Ad affermarlo è il presidente regionale di Asnali Rosario Antipasqua.

«Noi, siamo contro la decisione di spostare l’attuale mercato di via Tito Minniti a Piazza del Popolo – afferma -. Crediamo che, il mercato rionale non debba essere spostato ma piuttosto, bisogna debellare l’abusivismo e avere il coraggio di “cacciare” gli abusivi e tutti coloro che non essendo autorizzati occupano spazi fuori mercato e creano problemi alla circolazione e alla viabilità. Per queste ragioni, abbiamo inviato con urgenza una nuova richiesta di incontro con l’assessore Martino e Loredana Pace, dirigente del settore Suap-Mercati, per ribadire e illustrare la nostra posizione e aprire un vero confronto (come richiesto da oltre due anni), il tutto volto alla regolamentazione e rilancio dei mercati di Reggio Calabria.

Ovviamente, basta con incontri inutili e prese in giro e/o passarelle, e se non si è in grado di governare confidiamo nelle dimissioni! Non si possono subire scelte sbagliate, la categoria non può pagarne le conseguenze di un’amministrazione inefficiente. A oggi, a peggiorare la situazione c’è il tema tributi: i commercianti contribuenti non hanno idea di quali leggi nazionali verranno rispettate per il pagamento dei tributi, infatti per questo tema Asnali ha avviato una causa legale al fine di meglio tutelare la categoria. Asnali chiede quindi, l’intervento della Prefettura e delle autorità competenti affinché vengano rispettati i regolamenti legislativi di merito a  salvaguardia l’economia degli operatori che si trovano gravati da problemi causati da politiche sbagliate e atti che non tutelano la categoria».

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