Reggio, le strutture psichiatriche verso la seconda notte di occupazione all’Asp

I lavoratori delle strutture psichiatriche reggine si apprestano alla seconda notte di occupazione nei locali della Direzione generale dell’ASP 5 «con la consueta indifferenza delle istituzioni per un problema così grave per la comunità tutta» si legge in una nota del sindacato Usb.

«Si è appreso della convocazione di un tavolo per lunedì 13 novembre presso la Cittadella regionale, invocato a più riprese nel corso delle ultime mobilitazioni. Il dato paradossale è che proprio le organizzazioni che rappresentano i lavoratori, e che più hanno richiesto questo passaggio, al momento non sono state invitate a parteciparvi. È impensabile non coinvolgere chi in questi ultimi anni ha mantenuto accesi i riflettori su questa vicenda e ha la piena consapevolezza del rischio per circa 150 persone di rimanere a breve senza lavoro» osserva la sigla sindacale.

«I segnali che hanno attorniato questo fantomatico tavolo non sono di certo confortanti e quello che si profila è l’ennesima promessa di iter accelerati per arrivare all’accreditamento delle strutture, determinazione più volte assunta in questi anni e sempre finita in un nulla di fatto. La violazione di un diritto fondamentale per i cittadini, quello alla cura, non sembra essere una priorità, continuando a mantenere un blocco vergognoso dei ricoveri» prosegue l’Usb.

«È questa invece la priorità per chi continua a mantenere l’occupazione, e continuerà a farlo fino all’ottenimento di risposte concrete. Risposte che sappiamo bene non spettano all’ASP a alla Dott.ssa Di Furia, che ringraziamo ancora una volta per il suo impegno e a cui porgiamo le nostre scuse per il disagio che stiamo creando. Occupiamo i locali dell’ASP in quanto simbolo del sistema sanitario e promanazione della Regione Calabria, verso cui esprimiamo e continueremo ad esprimere la nostra marcata protesta ed il nostro estremo dissenso per le modalità con cui ha gestito da sempre questa problematica, ignorando i diritti degli utenti e dei lavoratori. Il futuro di queste strutture è ormai a forte rischio e con questa iniziativa si spera che la cosa diventi chiara a tutti» conclude il sindacato.

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