A Reggio il congresso straordinario della Uil: Giuseppe Rizzo il nuovo segretario provinciale – VIDEO

Questa mattina a Pellaro, periferia nord di Reggio Calabria, ha avuto luogo il congresso straordinario della Camera sindacale territoriale della Uil reggina. “Fare rete insieme contro la crisi” questo il tema scelto per l’incontro, introdotto dal segretario confederale della Uil, Santo Biondo, e concluso da Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo nazionale Uil.

Durante l’assise, moderata dalla segretaria organizzativa Uil Calabria, Anna Rita Mancuso, è stato eletto il nuovo segretario della Uil provinciale reggina, Giuseppe Rizzo. Rinnovata anche la segreteria provinciale composta da Giuseppe Cantarella, Marisa Cogliandro, Gaetano Germoleo, Giacomo Larosa, Santoro Romeo e Gaetano Tomaselli. Francesco D’Amico è stato chiamato a ricoprire il ruolo di tesoriere della camera sindacale territoriale della Uil di Reggio Calabria.

La visione del neo segretario Giuseppe Rizzo

«Da tempo la nostra sfida è rappresentata dalla scuola. I giovani devono poter restare in Calabria invece stiamo assistendo a una situazione anomala. Le persone emigrano perché il lavoro, anche se c’è non è corroborato da giuste e adeguate condizioni economiche. Sul fronte infrastrutturale, diciamo al ministro Salvini che il Ponte lo possiamo pure fare ma servono strade per arrivarci affinché non si riveli inutile.

C’è poi il nodo del porto di Gioia Tauro e del fuoco amico che tenta di affossarlo. La vicenda legata alla normativa europea ci è sembrata il frutto di una sciatteria generale della classe politica nazionale e locale. Segno di una scarsa attenzione prestata ai segnali che arrivavano da Bruxelles, da parte chi ha il compito di governare questo Paese. Una dimostrazione chiara di un Governo che si mostra molto distratto rispetto alle richieste del maturano in Calabria e, in particolare, rispetto a quelle che rappresentiamo quotidianamente su questo territorio». Così il neo segretario della Uil provinciale reggina, Giuseppe Rizzo.

Le sfide da continuare ad affrontare nel 2024

«Le disuguaglianze sociali ed economiche aumentano. Bisogna far ripartire il confronto. Sanità, istruzione, contrasto alla povertà, non autosufficienza, contrasto del lavoro precario, concorsi nella pubblica amministrazione, sviluppo del piano nazionale di ripresa e resilienza e degli investimenti sono questioni che non attengono solo alle istituzioni. Devono essere al centro di confronto con i territori e saranno al centro della nostra agenda anche nel 2024.

Ci pare paradossale, assurda, incomprensibile e ingiusta dal punto di vista sociale l’idea di utilizzare le risorse delle politiche di coesione per costruire il Ponte sullo stretto e per dare autonomia differenziata alle regioni già forti. Queste risorse devono servire ai Comuni e ai bisogni del Paese». Così Santo Biondo, segretario confederale Uil nazionale.

L’azione nazionale e territoriale


Ha ribadito i temi al centro dell’azione nazionale della Uil, il segretario organizzativo del sindacato Emanuele Ronzoni.

«Il governo nazionale abbia più attenzione per le donne gli uomini di questo nostro grande paese e di questo territorio. Occorre rimettere al centro le politiche del lavoro ben pagato e in sicurezza. Politiche attive del lavoro e non soltanto spot. Bisogna ridare dignità alle donne agli uomini attraverso il riconoscimento dei loro diritti. Penso alle persone anziane ai pensionati e alle pensionate e alla necessità del recupero del loro potere di acquisto e di una ridistribuzione della ricchezza. Queste le linee guida della nostra azione. Questo il nostro contributo alla piattaforma delle rivendicazioni nazionali delle organizzazioni sindacali». Così il segretario organizzativo del sindacato Emanuele Ronzoni.

«Questo governo purtroppo risposte positive non ne ha date e non ci soddisfano quelle che sono state presentate in questa manovra. Dunque noi andremo avanti. Occorre che il Governo consideri il Ponte unitamente a tutte le altre infrastrutture necessarie. In tema di salario minimo, per noi il punto di partenza è il minimo contrattuale fuori dai contratti non si va». Così ha concluso il segretario organizzativo del sindacato Emanuele Ronzoni.

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