Reggio, il Girasole da oltre due decenni in attesa di essere utilizzato: adesso il Comune prova di nuovo a venderlo – FOTO

È fissato per il giorno 9 aprile 2024, con inizio alle ore 10 nei locali del settore Patrimonio del comune di Reggio Calabria siti alla torre 4 del CeDir il secondo esperimento dell’asta pubblica per la vendita del Girasole, struttura di proprietà comunale che, al netto di qualche breve parentesi, da circa 25 anni è inutilizzata.

Oggi versa anche in una condizione di estremo degrado. Coacervo di spazzatura, necessita di un’accurata opera di bonifica. Da oltre due decenni campeggia sul viale Messina, all’incrocio con via Itria, nella zona sud della città di Reggio Calabria.

Il secondo esperimento

Dopo un verbale di gara andata deserta, lo scorso 27 febbraio, il Comune ha indetto, come da procedura indetta lo scorso dicembre, un secondo tentativo di vendita con l’abbassamento di 1/5 dell’importo che dunque dall’iniziale 3.850.000 euro scende a 3.080.000,00 (importo ridotto). Il termine per la presentazione delle offerte segrete è fissato alle ore 12 dell’8 aprile prossimo.

L’immobile consta di due fabbricati a 4 piani e un corpo centrale a 3 piani. con annesse pertinenze esterne. La struttura è ancora in corso di accatastamento (!) e si estende su una superficie lorda di circa 4.950,00 mq. Il responsabile del procedimento è l’architetto Vincenzo Tramontana.

Una storia incompiuta da circa 25 anni

Rifiuti di ogni genere, compresi indumenti abbandonati da chi, non avendo una casa, dentro la struttura si era rifugiato. Da alcuni vetri rotti delle porte e da alcuni varchi ancora aperti è possibile prendere visione dello stato di grave causato dal perdurante stato di abbandono e inutilizzazione della struttura. Avrebbe dovuto ospitare il punto commerciale Girasole, inaugurato nel 2006 ma mai realmente decollato. Ed erano già trascorsi anni dalla costruzione.

Siamo nel 2024 e questi decenni di mancato uso pesano su una struttura anche vandalizzata e danneggiata, che a lungo, e se ne vedono le tracce, è stata a disposizione di persone senza fissa dimora.

Realizzata con fondi ministeriali negli anni Novanta, la struttura fu inaugurata soltanto nel 2006. L’affidamento in gestione al Cogem, consorzio di associazioni di categoria, e l’assegnazione dei 29 spazi interni già divisi per settori merceologici – con una grande varietà di settori merceologici dagli alimentari  all’abbigliamento – precedettero l’apertura che già non dava segnali incoraggianti. Solo la metà degli assegnatari presenziarono e ancora meno avviarono effettivamente l’attività all’interno del punto commerciale.

La girandola inconcludente delle proposte

La destinazione andava dunque ripensata. Intanto la struttura fu chiusa già nel 2007. Da allora si sono succedute ipotesi, proposte, intenti ma nulla che mai è riuscito a concretizzarsi. Si iniziò a lavorare per destinare la struttura a polo fieristico che potesse ospitare, mercatini ed esposizioni artigianali, magari anche con una dimensione aggregativa. La V circoscrizione aveva optato per la destinazione a centro con sede di associazioni per anziani e migranti e anche per corsi di formazione. Molto più recente è stata la proposta di adibirla alla sede di uffici.

Invece nulla si è concretizzato e adesso ad imperare sono l’incuria, il degrado e l’abbandono. Una struttura grande e segnata dal tempo e un monumento all’incapacità di utilizzarla e allo spreco.

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