Vertenza lavoratori parco Aspromonte, Foti Uilpa: «Condannato l’ente per la condotta antisindacale del Direttore»

«Il Direttore ha tenuto un comportamento antisindacale nei confronti della Uilpa, in occasione dell’approvazione del Piano Integrato di Attività e Organizzazione – PIAO 2023–2025. Abbiamo da subito lamentato un mancato riscontro alle richieste di incontro necessarie ad azionare la contrattazione di primo livello nelle materie previste da tale piano e attraverso le quali, peraltro, abbiamo chiesto una più diligente osservanza delle procedure previste dal sistema di relazioni sindacali; Per tutta risposta la direzione ha effettuato la trasmissione del PIAO soltanto in bozza e solo il giorno prima dell’approvazione. Nessuna traccia della sua versione definitiva e ciò la dice lunga.

L’inizio

Dopo mesi dalla proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, la situazione si è evoluta.  Tutto è nato dall’interessamento della Uilpa.  È così che inizia la sua conferenza stampa Patrizia Foti, segretario Generale Territoriale della Uilpa di Reggio Calabria.

«Nel 2021, l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte fu inserito nella rete mondiale dei Geositi da parte dell’UNESCO, importante traguardo, frutto, questo, di un lavoro costante e certosino svolto da tutti i dipendenti del medesimo Ente. Lavoratori che, anche durante la pandemia sono riusciti a mantenere elevati standard qualitativi di gestione e di organizzazione».

La conferenza stampa

Inizia così la sua disamina Patrizia Foti – Segretario Generale Territoriale della UILPA di Reggio Calabria. «Poi lo stesso personale, dipendente dell’Ente Parco da oltre 22 anni, che ha sempre lavorato con abnegazione e senso di appartenenza, improvvisamente, a seguito dell’insediamento del direttore avvenuto nel settembre 2022, è divenuto bersaglio da parte della direzione, nonostante avessimo chiesto un confronto, in modo da affrontare le numerose problematiche legate alle politiche del personale».

Una dura denuncia quella di Patrizia Foti, che non lascia spazio a interpretazioni. «Non fu mai data una risposta chiara – prosegue Foti – ma solo promesse rimaste tali». Neanche lo stato di agitazione e il successivo tentativo di mediazione «ha portato la direzione dell’ente a un ripensamento sulla condotta tenuta, continuando con la totale mancanza di volontà di dirimere il conflitto e di adottare atteggiamenti più inclini alla conciliazione. Oltre alla mancanza di volontà conciliativa, ciliegina sulla torta arriva con l’ultima determina del Direttore datata novembre 2023, che ha reso nulle le stabilizzazioni del personale dichiarando la caducazione automatica e retroattiva degli effetti giuridici dei rapporti di lavoro stipulati nel 2021».

Le condotte

Inoltre la Foti ha sottolineato come «il 21 novembre e 11 dicembre del 2023, la direzione procede alla convocazione di una riunione invitando tutti i sindacati ad esclusione della Uilpa, adducendo la scusa che Cgil e Cisl avevano formulato una richiesta di tavoli separati, visto il ritardo dovuto alla dichiarazione dello stato di agitazione della Uilpa. Cosa senza precedenti nella storia sindacale, perché si presume che tutti dovrebbero stare dalla parte dei lavoratori che, in questo caso, sono proprio i soggetti più deboli. La richiesta fu accolta immediatamente dal Direttore, il quale convocò la Cgil la Cisl giungendo alla sottoscrizione di un contratto integrativo. Il successivo 29 dicembre, il direttore ci convoca con preavviso di soli due giorni, previa contestuale trasmissione di un’ipotesi di accordo approvato da Cgil e Cisl, già inviato per la registrazione agli organi di controllo e al Presidente, al solo fine di ratificare quanto già sottoscritto. Ovviamente ci siamo opposti rifiutando la proposta e contestando l’operato in quanto incompatibile con le prerogative sindacali.

Per tutte le evidenti condotte antisindacali del direttore il 20 dicembre 2023 l’avvocato Natale Polimeni, nell’interesse della Uilpa, ha depositato il ricorso ai sensi dell’art.28 dello statuto dei lavoratori».

La posizione del giudice

L’istruttoria del procedimento è stata molto articolata e «il giudice, preso atto delle note depositate dall’avvocatura, del deposito del decreto Ministeriale con il quale si disponeva la rimozione del Presidente Autellitano e del consiglio direttivo  e delle prove documentali da noi depositate, ha ritenuto  sussistente il rischio di reiterazione delle condotte oggetto di causa, anche alla luce del della  forte contrapposizione in essere tra la direzione dell’EPNA e la UILPA, tale da giustificare un intervento giudiziale volto a eliminare la correlata situazione di incertezza lesiva delle prerogative proprie dell’attività sindacale».  

Il 23 aprile scorso il Giudice ha «accolto le nostre richieste e ha condannato l’ente per la condotta del Direttore ordinando la cessazione dei comportamenti antisindacali illegittimi ex art.28 L.300/1970 e la rimozione di tutti gli effetti ad esso correlati, imponendo l’adozione di condotte volte a impedire il depotenziamento del diritto di informazione dell’organizzazione sindacale e il divieto di differenziazione rispetto alle altre sigle sindacali delle modalità di contrattazione e/o di consultazione in occasione della contrattazione decentrata. Di conseguenza il contratto decentrato sottoscritto non è valido».

Per quanto riguarda il PIAO, il GIUDICE ha rilevato che la trasmissione di una bozza come informativa e non dell’atto definitivo non può considerarsi realizzato il diritto all’informativa sindacale».

Ma la carne al fuoco è davvero tanta e la Uilpa si dice «pronta a ripartire – conclude Foti – in primis con la rimozione di tutti gli effetti negativi ricaduti sui lavoratori. Dovrà inoltre essere garantita, come disposto nell’ordinanza, l’adozione di una pronta ed equanime reciprocità nelle relazioni sindacali cessando la condotta fino a ora perpetrata nei confronti della nostra Organizzazione Sindacale».

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